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Pedonalizzazione capitole tre, che sia la volta di San Niccolò?

Ieri durante la Festa Democratica illustrati i possibili cambiamenti in città. Via all'estensione della Ztl in San Niccolò, la conferma del piano strutturale a volumi zero ed una nuova mobilità

Una serata intensa per il futuro della viabilità, nonché dell’urbanistica fiorentina. Ieri alla Festa Democratica sono arrivate le linee guida per quella che sarà la nuova città. La traccia della Giunta Renzi è sempre la stessa: green City, pedonalizzazione,mobilità ed interconnesioni sostenibili.
Capitolo uno, più pedonalizzazioni. Dopo il consenso diffuso per piazza Duomo e quello non omogeneo per piazza Pitti, con i malumori dei residenti, commercianti e disabili, e qualche retro marcia forzata, la fascia si dovrebbe allargare o meglio rafforzarsi. “Stiamo vagliando l’ipotesi di rafforzare la Ztl, trasformandola in A+ e di operare eventuali nuove pedonalizzazioni – ha detto l’assessore Massimo Mattei -in altre zone del centro storico, a partire da San Niccolò”. Mattei ha aggiunto che “le pedonalizzazioni che stiamo portando avanti non sono solo una soluzione di mobilità sostenibile ma soprattutto una svolta culturale che richiede tempo ma che i cittadini stanno apprezzando".
I cambiamenti seguirebbero quella svolta culturale cercata da Palazzo Vecchio, in cui si bandisce l’auto per tornare a muoversi “tornando ad ascoltare il suono dei passi”, come più volte sottolineato dal sindaco Renzi. Secondo l’assessore, oltretutto, i cittadini cominciano ad apprezzare il cambio di direzione, sebbene il bilancio dovrà fare i conti con l’apertura delle scuole e la viabilità a pieno regime.

Capitolo due, centro storico. L’idea suggerita in marzo da Legambiente, di estensione del centro, sembrerebbe incontrare il gusto del Comune. Infatti all’occhiello del dibattito di ieri c’era il piano strutturale a Volumi Zero, inteso oltre la cerchia dei viali, comprendendo l'area otto-novecentesca che va dalla Fortezza a piazza Beccaria, definendolo dentro i confini della nuova Utoe (unità territoriale organica elementare) 12.
Sì all’housing sociale in stile Murate e recupero degli edifici dismessi e demaniali come le caserme. Poi un punto di chiusura verso le licenza degli alberghi, questo il sunto dell’intervento di Elisabetta Meucci presidente della commissione urbanistica del Comune di Firenze. “Obiettivo portante è riportare le famiglie nel centro storico. Il patrimonio edilizio che sarà recuperato dovrà avere come scopo primario l’accoglimento delle residenze. In questo senso è previsto anche un blocco delle attività ricettive: nessun edificio residenziale può essere trasformato in albergo”.

Capitolo tre, mobilità. La questione delle pedonalizzazioni è un macigno che investe e tocca molte delle strategie politiche e delle scelte cittadine. Il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi per questo si sofferma sulla necessità che la vita pedonale sia accompagnata e sostenuta dalla mobilità alternativa: “il centro pedonale, è indicativo di benessere ma deve chiaramente esserci la possibilità di utilizzare mezzi pubblici ecologicamente sostenibili come bussini elettrici o tramvie”. A questo punto prende la parola Mirko Dormentoni, membro della segreteria del Pd metropolitano. Parla di rete tramviaria e centro, e forse si fa portavoce della definitiva chiusura, almeno per quel che riguarda il Pd, dell'ipotesi vecchissima di realizzare una mini metropolitana per servire l'area storica di Firenze: “nel piano strutturale è stato disegnato un ramificato sistema di tramvie che entra nel centro storico; il progetto di sottoattraversamento sarà sottoposto a un complesso studio di fattibilità, ma forse sarebbe meglio procedere con l'alternativa in superficie (già inserita nel Piano), più economica in termini di costi e tempi, che da una parte arriverebbe fino a via Cerretani - via Vecchietti e dall'altra fino a via Cavour - Martelli”.


 

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