Renzi quest’oggi, verso le 13,30, ha squarciato tutti i veli ed è uscito allo scoperto: “Credo  che noi siamo la maggioranza nel Pd”. Primarie, sfida a Bersani alla testa della corrente Big Bang ed una certezza che direttamente sottende a questa affermazione: l’attuale linea del Partito Democratico, essendo minoranza, è smentita nei fatti. Se c’è una maggioranza, c’è infatti, per forza di cose, una minoranza. Per questo il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che nella sfida elettorale si schiererà al fianco di Bersani, è partito al contrattacco: “Renzi dichiara di sentirsi maggioranza nel Pd. Ha un solo modo per passare dai desideri ai fatti: si misuri sulla base di un programma, come ha già fatto Bersani, in primarie interne al partito a cui partecipano gli iscritti”.

Un invito deciso lanciato direttamente dalla pagina facebook del governatore. Il tema è centrale, e Rossi risponde con una provocazione alla convinzione del sindaco di Firenze. Come dire, allora perché la paura dei registri o degli albi elettorali? Se questo è lo specchio della realtà, perché tutto questo dibattito sulle regole del gioco? Non c’è niente da fare, tra i due non sboccerà mai l’amore, o meglio l’intesa.

E per non essere frainteso su come Rossi la pensi sull’intera faccenda, l’operazione Renzi premier, pone l’accento su un altro tema toccato dal sindaco fiorentino durante il proprio intervento: “Non è un delitto, come dice Renzi, piacere agli elettori del centrodestra e, aggiungo io, ‘piacere abbastanza’ al loro leader Silvio Berlusconi. Ma sarebbe un delitto pensare di conquistare la direzione del Pd con agli elettori del centrodestra”.