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Riaperture: anche Rossi annuncia le date della Toscana

Protocolli nazionali anche per la Toscana. Il dubbio del Presidente: "Perché non si riapre la scuola?"

Il Presidente della Regione, dopo essersi scusato per i ritardi legati all'attesa da Roma del Dpcm sul rilancio, anticipa su Facebook quello che sarà il calendario toscano delle riaperture. Rossi già ieri aveva spiegato come la sua scelta sia legata al fatto di non far rimanere indietro la nostra regione anche alla luce del fatto che il distanziamento sociale è sceso a un metro anche per le attività. 

Rossi "molla" sulla riapertura graduale

Ieri sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato le tappe delle riaperture a livello italiano, stamani il presidente toscano - in attesa della divulgazione dell'ordinanza regionale, ormai a poche ore dalla data del 18 maggio - ha chiarito quale sarà il calendario. Avanzando anche qualche perplessità e rimanendo fedele alla sua idea di apertura graduale. 

Le linee guida e le regole da seguire

 Il post su Facebook 

"Come ho già detto, l’ordinanza per la regione Toscana, si conformerà a queste date per le riaperture delle varie attività, salvo miglioramenti e chiarimenti nei prossimi giorni. Anche i protocolli per la sicurezza che adotteremo, salvo raccomandazioni e consigli, sono quelli nazionali. Mi permetto di fare però una domanda al governo: se si riapre tutti perché non si riapre anche la scuola?"

• dal 18 maggio potranno riaprire i negozi, i servizi di cura alla persona, bar e ristoranti, gli stabilimenti balneari, gli uffici pubblici e i musei a condizione però che le regioni accertino che la curva epidemiologica sia sotto controllo;
• dal 25 maggio potranno riaprire – sempre previa autorizzazione delle regioni – le palestre, le piscine e i centri sportivi;
• dal 15 giugno potranno riaprire cinema e teatri, e cominceranno una serie di offerte ricreative per i bambini, ha detto Conte;
• dal 18 maggio ci si potrà muovere liberamente all’interno della propria regione, salvo disposizioni più restrittive per aree specifiche in cui sarà rilevato un maggiore rischio di contagio: «significa uscire di casa senza dover giustificare dove si vuole andare», compresi «al lago o in montagna»;
• da lunedì si potranno incontrare anche gli amici (e quindi chiunque si voglia), oltre ai famosi “congiunti”;
• fino al 2 giugno ci si potrà muovere da una regione all’altra solo per motivi di lavoro, salute o assoluta urgenza; dal 3 giugno potrebbe tornare possibile spostarsi liberamente tra regioni diverse: ma dovrà essere valutato e dipenderà dai nuovi dati sull’epidemia, che potrebbero richiedere provvedimenti specifici e più restrittivi per certe aree;
• dal 3 giugno sarà possibile muoversi da e per l’estero, ma potranno esserci disposizioni specifiche per gli ingressi e le partenze verso certe aree; continuano ovviamente a valere le misure restrittive internazionali e comunitarie, e quindi anche quelle che limitano gli ingressi in paesi esteri dall’Italia;
• sempre dal 3 giugno si potrà entrare in Italia dall’Unione Europea senza l’obbligo di 14 giorni di quarantena: serve a rilanciare il turismo, ha detto Conte;
• continua a valere l’obbligo di isolamento domiciliare o in albergo sanitario per le persone risultate positive al coronavirus o per i loro contatti stretti, se deciso dalle autorità sanitarie;
• continuano a essere vietati gli assembramenti in luoghi pubblici; gli eventi con la presenza di pubblico «si svolgono, ove ritenuto possibile sulla base dell’andamento dei dati epidemiologici»;
• i sindaci possono chiudere aree in cui non è possibile garantire il distanziamento fisico;
• possono riprendere le funzioni religiose, seguendo i regolamenti appositi approvati dal governo nei giorni scorsi.

 

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