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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Sulla tassa di successione ai plurimilionari Renzi si schiera con la destra e attacca Letta

Il segretario del Pd ha proposto un aumento per i patrimoni oltre i 5 milioni, il leader di Italia Viva lo attacca: “Pd partito delle tasse”

Aumentare la tassa di successione sui patrimoni oltre i 5 milioni di euro, per raccogliere risorse economiche da ridistribuire come aiuti ai giovani. La proposta arrivò un anno fa, bocciata da Draghi, dal segretario del Pd Enrico Letta. E' rispuntata in un'intervista dello stesso Letta al Tg2 andata in onda nei giorni scorsi.

“La porteremo avanti. Ovviamente sarà finanziata con una tassa di successione per i patrimoni plurimilionari. E' giusto che chi ha un patrimonio plurimilionario lasci qualcosa alla società. Se quel qualcosa viene ridato indietro ai più giovani, oggi attanagliati dalla precarietà (Letta parlò di una "dote" di 10mila per i 18enni provenienti da famiglie a reddito medio e basso, ndr) credo che questo sia il senso di generazioni che si aiutano”, le parole del segretario dem.

Parole che a destra hanno scatenato il putiferio, con gli esponenti di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia che sono tornati all'attacco accusando il Pd di essere “il partito delle tasse”. Gli stessi argomenti usati questa mattina da Matteo Renzi nella sua ultima enews.

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“Se la sinistra avesse davvero voglia di vincere queste elezioni incalzerebbe Meloni e Salvini su competenza, credibilità, coerenza, tasse, energia. Invece la sinistra sembra voler perdere: imbarca le idee più disparate. E ieri Enrico Letta ha aperto la campagna elettorale proponendo una nuova tassa, stavolta la tassa di successione”, scrive Renzi.

“Se proponi di aumentare le tasse, non combatti la destra, ma le regali voti. Nella mia esperienza di leader di governo, ho fatto di tutto perché il Pd smettesse di essere il partito delle tasse”, prosegue il leader di Italia Viva, che non rinuncia ad una frecciata al suo predecessore a Palazzo Chigi: “Ultimo aumento delle tasse, l’Iva nell’ottobre 2013, col governo Letta, per l’appunto”.

Pure Renzi parla dunque di “partito delle tasse” di fronte alla proposta, quella di Letta di un anno fa (nell'ultima intervista non ha parlato di numeri) che riguardava un aumento solo per i patrimoni sopra i 5 milioni di euro.

Un aumento rivolto, a onor di cronaca, ad un numero limitatissimo di persone (si parla dell'uno per cento più ricco della popolazione) in un contesto di forte crescita delle diseguaglianze e di enormi ricchezze accentrate sempre più in pochissime mani. Una proposta che il leader di Iv vede però come fumo negli occhi, al pari delle destre.

Renzi conclude poi la sua enews abbassando il tiro (in passato ha spesso parlato di puntare alla "doppia cifra") sul risultato delle prossime elezioni politiche. “Andare contro tutti è difficile. Noi - scrive ora -, puntiamo al 5%”. Nel frattempo continua a preparare la nuova Leopolda elettorale, in programma dal 1° al 3 settembre prossimi.

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