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"I fiorentini favorevoli alla riduzione dei banchi di San Lorenzo"

Il primo cittadino tira fuori i numeri e dice che il 95% dei cittadini è favorevole alla riduzione degli ambulanti. "Stroncheremo la rendita di coloro che non muovono un dito ed impoveriscono il mercato"

La riqualificazione dell’area di San Lorenzo, fortemente voluta dalla Giunta comunale ed in primis dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, passa anche da sondaggio sui fiorentini. Il terreno è scivoloso, il nuovo riassetto passerà sì dal restyling del sagrato della chiesa, dalle nuove misure di sicurezza pubblica, dai nuovi punti luce e dalla sistemazione del nuovo parcheggio sotterraneo di san Lorenzo, ma anche dalla riduzione dei banchini degli ambulanti. E su quest’ultimo punto il governo della città aveva bisogno, prima di ridisegnare un mercato con una drastica riduzione del numero delle licenze, di avere qualche garanzia in più. Le conferme cercate, a quanto appreso dallo stesso sindaco Renzi, sono arrivate dagli stessi cittadini contattati: “il 95% dei fiorentini è favorevole alla riduzione del numero delle bancarelle”. A quanto pare un plebiscito.

Così, scongiurato il pericolo dell’impopolarità, si è potuto procedere con il vento in poppa, tanto che il sindaco, intervenuto ieri in Consiglio comunale, ha potuto spingere con decisione sulla leva dell’acceleratore senza timori: “è finita l’epoca di chi considera il suolo pubblico come proprio” ed anche “vogliamo stroncare il meccanismo della rendita”. Tradotto, il numero dei banchini, da qui al 31 dicembre 2011, il giorno in cui scadranno le licenze decennali della quasi totalità degli ambulanti per uno dei mercati più famosi al mondo, sarà sostanzialmente ridotto. Un numero preciso ancora non c’è, i rumors parlano di 80 licenze in meno, altri di addirittura un terzo; certo nella decisione peserà la vicenda Cosap, e quel 40% circa di ambulanti che negli ultimi anni non hanno versato nelle casse comunali l’imposta, ma non solo. Palazzo Vecchio è infatti intenzionato a muoversi attraverso un nuovo bando che rompa quella catena, che si è venuta a determinare negli anni, tra i proprietari delle licenze ed gli affittuari o subaffittuari dei banchi: “Non possiamo avere spazi - ha affermato sempre ieri Renzi - che vedono chi paga regolarmente e chi non paga il dovuto o utilizza il subaffitto per una gestione non all'altezza di Firenze. Vogliamo stroncare il meccanismo che vede qualcuno non fare niente, ma detenere la Licenza del Comune ed accumulare così soldi su soldi attraverso gli affitti; non siamo più disposti a tollerare che qualcuno, semmai neppure più in Italia, guadagni 7-8mila euro senza muovere un dito, impoverendo la città”.

Quindi meno licenze, “basta con i banchini che si accavallano l’uno su l’altro”, e prodotti che valorizzino la fiorentinità. E poco importa se ieri i commercianti del mercato, presenti nel Salone dei Duecento, mugugnavano, durante il discorso del sindaco, tutta la loro contrarietà. Qualcuno, si è alzato e se ne è andato urlando, i più tuttavia sono rimasti fino all’ultimo ad applaudire energicamente ogni intervento dell’opposizione decisamente contraria al progetto della Giunta. Il più battagliero Marco Stella, del Pdl: “dietro ogni ambulante troviamo un’impresa, una famiglia, che in maniera onesta ogni giorno esercita il proprio lavoro su area pubblica. Chiudere 250 attività significa mettere per strada oltre 1000 persone. Renzi passerà alla storia per aver effettuato il più grande licenziamento di massa mai avvenuto”.
Il tavolo della trattativa resta tuttavia ancora aperto: questa mattina è previsto un nuovo incontro tra il vice sindaco Nardella ed una delegazione dei commercianti, anche se le parti, sul ritiro di alcune licenze, rimangano arroccate sulle proprie posizioni. Renzi glissa che su questo punto i margini di trattativa sono ridottissimi: “non possiamo più rimandare, i tempi ce lo impongono, e noi non abbiamo paura delle corporazioni”.
 

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