rotate-mobile
Politica

Palazzo Vecchio: Grassi a caccia degli scontrini fantasma

Dopo il caso Marino occhi puntati sulle spese dell'ex sindaco Renzi. Il consigliere di Sel pronto ad occupare il Comune

Il Partito democratico a Roma, con le dimissioni dei suoi consiglieri comunali, ha sfiduciato il sindaco che aveva fatto eleggere. Motivo principale: le ambiguità sulle spese per pranzi e cene di rappresentanza o presunte tali. Resta un giallo, però, il comportamento del “mandante” (nella definizione dell’ormai ex sindaco Ignazio Marino) della caduta del primo cittadino della capitale. Sembra diventata una caccia al tesoro, a Palazzo Vecchio, quella sugli scontrini prodotti ai tempi in cui ad occupare la poltrona più importante era Matteo Renzi.

“Abbiamo spiegato tutto, siamo l’amministrazione più trasparente d’Italia”, ha ripetuto tampinato da “Le Iene” il sindaco Dario Nardella. Di fatto, però, gli scontrini non si trovano. E se il Movimento 5 Stelle minaccia l’intervento dei carabinieri per accedere ad atti che dovrebbero essere pubblici, l’ex candidato sindaco della sinistra Tommaso Grassi minaccia l’occupazione di Palazzo Vecchio. Ha più volte chiesto appuntamento a Francesca Santoro, dirigente dell’ufficio del sindaco che gestisce documenti di questo genere. In settimana, dopo una lunga attesa, Grassi dovrebbe incontrarla. Ma se non otterrà copie di quegli scontrini si dice pronto a barricarsi in Comune.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Palazzo Vecchio: Grassi a caccia degli scontrini fantasma

FirenzeToday è in caricamento