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Spese di Renzi, il Comune: "Atti su scontrini non verranno diffusi"

Fino a quando sarà in corso l'indagine da parte della Corte dei Conti

Gli scontrini sulle spese di rappresentanza nei ristoranti dell’ex sindaco Matteo Renzi per il momento non saranno diffusi. E’ stato Palazzo Vecchio a renderlo noto, con una comunicazione ufficiale, in cui si legge: “Il Comune di Firenze ha sempre garantito e sempre garantirà la trasparenza e la massima disponibilità nell’accesso agli atti relativi all’amministrazione, così come previsto dalla legge. In merito alle polemiche emerse nei media negli ultimi giorni, il Comune ribadisce che alcuni atti non saranno resi disponibili - per motivi di riservatezza - fino al termine della indagine da parte della Corte dei Conti, così come concordato con la procura della stessa magistratura contabile".

La polemica era montata dopo che Il Fatto Quotidiano ha riportato un’intervista in cui un ristoratore fiorentino affermava, per poi rimoderare il tutto, che gli scontrini del suo ristorante li mandava a Palazzo Vecchio. 

Una vicenda, dopo quello che è stato il caso Marino a Roma, su cui si è mossa anche la Corte de Conti. Oltre ai media che hanno pressato l’attuale sindaco Nardella, fedelissimo di Renzi, per capire come trovare la rendicontazione precisa di queste spese. 

E della quale da tempo il consigliere comunale (Sel) Tommaso Grassi vuole venire a capo con gesti anche eclatanti, come un presidio di 24ore con tanto di sacco a pelo, per impugnare gli scontrini delle spese dell'epoca dell’attuale premier.

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