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Firenze: Renzi e Salvini litigano sul documentario

Il vicepremier ironizza sugli ascolti del programma. L'ex premier: "Meglio che farsi i selfie ai funerali"

Negli ultimi tre giorni "Salvini è intervenuto tre volte sul documentario 'Firenze secondo me': sono onorato dell'attenzione anche se penso che il ministro dell'interno dovrebbe occuparsi di cose più rilevanti. Se proprio non ama seguire le questioni di sicurezza nazionale, il ministro potrebbe almeno trovare 100 miliardi di euro le coperture per le promesse a vuoto della campagna elettorale o più banalmente recuperare i 49 milioni che la Lega ha nascosto". Lo scrive Matteo Renzi nella sua E-News, dopo la messa in onda del suo documentario avvenuta sabato su Nove.

La trasmissione ha suscitato numerose critiche, fra le quali proprio quelle di Salvini, che ha ironizzato sulle percentuali di ascolto (1,8% di share in prima serata). "Se mi monto la testa finisco a fare i documentari su Milano, che prendono l'1,8% di share, superati anche dalla 'Signora in giallo'", aveva detto ieri il vicepremier.

"E prima dice che lui non lo guarderà mai per nessuna ragione al mondo, poi dice che lui non vuole fare documentari sui beni culturali della sua città, infine dice che la Signora in giallo ha avuto più spettatori. Tutta la mia solidarietà alla 'Signora in giallo' per il paragone, naturalmente", gli ha risposto Renzi.

"Ho scelto di dedicare le mie vacanze a un progetto educativo e culturale - ha aggiunto l'ex premier - mostrare la bellezza di ciò che ci circonda. A dire grazie alla mia città per quello che ho ricevuto. Ad affermare, anche in tempi di barbarie, che la bellezza salverà il mondo. A Salvini invece auguro di emozionarsi prima o poi davanti a un quadro, davanti a una statua, ammirando il paesaggio o l'architettura".

"Certo - prosegue Renzi - queste immagini fanno meno like di un attacco agli immigrati o di un insulto a Juncker. Bisogna ammetterlo: la Madonna del Cardellino non rende bene sui social come un selfie ai funerali o come il post sul Grande Fratello Vip. Ma fortunatamente l'Italia è amata nel mondo per i simboli eterni del Rinascimento più che per le gesta di un ministro pro tempore. E un giorno persino Salvini capirà che investire in cultura serve all'Italia. Senza fretta, ma un giorno lo capirà anche lui. Persino lui", conclude.

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