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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Renzi riparte da Firenze: “Faremo un risultato incredibile e riporteremo Draghi al governo”

Il leader di Italia Viva lancia la campagna dalla stessa sala dove nel 2008 annunciò la corsa alle primarie per sindaco, attacchi soprattutto al Pd: “E' dominato dal rancore personale di Letta”

“Saremo la sorpresa delle elezioni, faremo un risultato incredibile e porteremo di nuovo Draghi a Palazzo Chigi, fermando la Meloni”. E' galvanizzato, Matteo Renzi, nel lanciare ufficialmente la campagna elettorale del terzo polo verso le elezioni del 25 settembre.

Lo fa da quella Sala Rossa del Palacongressi dove 14 anni fa, era la fine del 2008, lanciò la sua candidatura alle primarie per la candidatura a sindaco di Firenze. L'inizio di un percorso che lo portò, come più giovane presidente della storia repubblicana, fino a capo del governo.

“Un'esperienza collettiva di cui andiamo orgogliosi”, sottolinea il leader di Italia Viva, di fronte ad oltre mille persone, con i candidati toscani e lo staff del partito al completo.

Ovazione della sala per Stefania Saccardi, candidata al collegio uninominale del Senato di Firenze, dove la coalizione Pd-Verdi-Sinistra Italiana, su indicazione di quest'ultima, schiera Ilaria Cucchi. “Dicono che per loro è un collegio sicuro, vi garantisco che da qui alle elezioni lo renderò meno sicuro”, dice la vice presidente della Regione Toscana. Quella Regione governata a braccetto con il Pd, che però in questa campagna elettorale sembra il principale avversario di Renzi, all'attacco a testa bassa contro i dem molto più che contro la Meloni.

“E' dominato dal rancore personale di Enrico Letta. Il 26 settembre saranno bravissimi ad analizzare la sconfitta e a mandarlo a casa”, scandisce l'ex rottamatore.

In prima fila, con le stampelle per un infortunio, c'è tra gli altri Gabriele Toccafondi, ex Pdl, ex Forza Italia, eletto con il Pd nel 2018 in parlamento e infine Iv, che corre per l'uninominale della Camera nel seggio di Scandicci.

“A Sesto (dove si è candidato a Sindaco all'ultima tornata, ndr) il Pd appoggia il sindaco Falchi che dice 'no' a tutto, a partire dall'aeroporto”, attacca l'ex forzista. Renzi invoca invece il rigassificatore di Piombino, appellandosi direttamente al presidente della Regione Giani: “Non ascoltare il Pd che è contrario, fai l'interesse dei toscani e porta a casa il risultato”.

Stefano Scaramelli, vicepresidente del consiglio regionale e candidato nel collegio uninominale della Camera di Siena e Grosseto, dove se la vedrà tra gli altri con l'ex presidente della Regione Enrico Rossi, parla di Pd che si sta “grillinizzando” e, lui che ha Che Guevara tatuato sulla spalla, attacca anche la destra di Meloni per “la cattiveria e l'ignoranza di chi dice che un disturbo alimentare è una devianza”.

Meloni che, per Renzi “non è fascista. Certo la fiamma spaventa”, ma, sottolinea con maggior forza il capo di Italia Viva, “non è credibile in economia. Prende nella squadra Tremonti, che l'ultima volta quasi ci ha fatto saltare in aria”.

Proprio nel giorno in cui Letta ancora una volta aveva chiosato su Renzi “che attaccandoci fa il gioco della destra e farà vincere Meloni”, il leader di Iv non risparmia le critiche al segretario dem. “Prenderemo voti da Forza Italia perché c'è chi si vergogna della Meloni, ma anche dal Pd perché c'è chi si vergogna di Letta”, che secondo Renzi proponendo una tassa di successione per i patrimoni sopra i 5 milioni di euro ha fatto “una svolta sovietica”.

Ricorda le leggi approvate dal suo governo (“il 'dopo di noi', la legge sulle unioni civili, quella contro il caporalato”) e ancor prima i provvedimenti presi da sindaco (“la pedonalizzazione, il primo piano strutturale a volumi zero, metri quadri raddoppiati per le biblioteche, prima giunta con parità di genere”).

Infine, tra gli applausi del suo popolo, rivendica tre risultati. “E' merito nostro aver stoppato l'ipotesi di un governo Di Maio – Martina nel 2018, aver impedito nel 2019 che Salvini passasse con pieni poter dal Papete a Palazzo Chigi e aver mandato a casa Conte sostituendolo con Draghi”. Annuncia che se arriverà in parlamento la prima proposta di legge che presenterà sarà contro il dissesto idrogeologico mentre, sul versante energia, “serve il nucleare di ultima generazione”.

“A chi ci dava per finiti - conclude Renzi -, diciamo che dovrete ancora fare a lungo i conti con noi”. E pensare che prima del referendum del 2016 diceva che se l'avesse perso avrebbe smesso di far politica.

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Sotto, la Sala Rossa gremita ieri sera per Renzi

La Sala Rossa del Palacongressi piena ieri sera per Renzi-2

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