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"Patto dei Sindaci": Firenze si prepara a ridurre di un quinto le Co2

Se il Consiglio Comunale darà il via libera al piano europeo la città dovrà diminuire le emissioni di anidride carbonica del 20%, meno mezzo milione di tonnellate dalle 2,5 attuali

inquinamento_2Continua sul solco della green city la politica del Comune di Firenze. Dopo l’approvazione del Piano strutturale “volumi zero” e l’apertura delle nuove aree pedonali in centro storico, Palazzo Vecchio si fa promotore dell’iniziativa europea “Patto dei Sindaci” (Covenant of Mayors) per ridurre l’emissione di anidride carbonica (Co2). L’iniziativa europea è datata 29 gennaio 2008; fu proposta nell’ambito della seconda edizione della Settimana europea dell’energia sostenibile. Si pongono due obiettivi particolarmente ambiziosi: la riduzione del 20% delle emissioni di Co2 e nel contempo l’incremento di un altrettanto 20% sulle fonti energetiche rinnovabili. Al centro della scena la lotta ai gas serra, al surriscaldamento globale; in sostanza rimediare alle colpe, prima che sia troppo tardi. Una specie di rivoluzione verde degli amministratori locali, una dieta sugli stili di vita cittadini, una piattaforma programmatica fedele agli accordi siglati tra gli stati membri dell’Unione. Entro il 2020, infatti, in Europa il 20% dell’energia dovrà essere prodotta da rinnovabili. Firenze si è inserita in questa scia nel 2010; la Giunta di Palazzo ha dato già parere positivo al Patto, per renderlo realmente attivo manca solo l’approvazione del Consiglio.
 

NUMERI FIRENZE. “Le città hanno il dovere di cambiare – ha affermato questa mattina il sindaco Renzi - le pedonalizzazioni, il Piano strutturale a 'volumi zero', gli interventi sugli edifici pubblici e la scommessa sull'elettrico sono tutte sfide che si tengono insieme se c'é un disegno unitario”. Un disegno cittadino su cui il sindaco punta molto e si gioca molto: “vorrei fosse chiaro, noi non facciamo provvedimenti singoli in qua e in là, ma stiamo ragionando di un disegno che porti Firenze ad essere una delle capitali del verde e della sostenibilità”. Ogni anno Firenze emette nell’area 2,5 milioni di tonnellate di Co2: più di un terzo (34,5%) deriva dal trasporto pubblico e privato, un'altra fetta importante (30,2%) dalle attività residenziali, su tutte il problema dell’uso delle caldaie, ed un infine dal terziario (27,8%). Queste le tre grandi categorie responsabili della produzione dello smog cittadino. Con l’adozione di questo indirizzo programmatico europeo Firenze dovrebbe ridurre di un quinto le emissioni inquinanti nell’arco di un anno; mezzo milione di tonnellate in meno all’anno.  
 

RISPARMIO. Cosa cambierà se il Piano sarà adottato definitivamente da Palazzo Vecchio? Per adesso non c’è una linea strategica definita, anche perché il progetto passa dal doppio binario della riduzione di gas inquinanti e nel contempo nell’aumento di una fetta sostanziale delle rinnovabili. Il Comune, tuttavia, ha fornito i dati di quello che sta già cambiando o potrebbe farlo con l’introduzione di alcune norme. La linea 1 della tramvia, ad esempio, contribuisce con la riduzione di Co2 per circa 5mila tonnellate l’anno; i fontanelli che distribuiscono acqua da bere gratis, otto in tutto in città, incrementano il calo di anidride carbonica di 450mila chili. Poi ci sono le dinamiche stimate, nell’attesa che le norme vadano a regime. La Giunta stima, infatti, che il Piano strutturale “volumi zero” ridurrà le emissioni Co2 di 80mila tonnellate l’anno, così come dalle 5 briglie sull'Arno, che produrranno fino a 50mila Gj (giga joule) l'anno di energia, ci sarà un risparmio di circa 5 mila tonnellate di Co2.
“Per adesso circa mille su 8 mila hanno firmato il Patto dei sindaci - ha spiegato Renzi - se tutti i sindaci facessero questo passo, la battaglia della sostenibilità si potrebbe vincere a livello locale, anche senza contare sulla sensibilità del Governo nazionale che spero ci sia sempre”. Conclude rivolgendosi direttamente ai cittadini: “spero che i fiorentini abbiano voglia di stare in una città in cui la qualità del vivere non è data solo dalla bellezza dei monumenti, ma anche dalla vivibilità e da un ambiente più sano”.

CAR SHARING. Su quest’ottica si inserisce il nuovo piano di car sharing ideato da Firenze Parcheggi con la partecipazione di alcune aziende del settore noleggio, Avis in primis. Secondo i piani del primo cittadino, entro il 2016 potranno accedere nel centro storico (l’area Ztl) solo i mezzi elettrici. Una regola che regolerà la vita lavorativa di tutte le categorie, dai taxi, al trasporto merci, ai bus. La partecipata di Palazzo Vecchio, che si occupa di soste e mobilità, quindi si sta organizzando con alcuni partner per partire entro la fine dell’anno. Avis, che sta già collaborando con Fp attraverso l’iniziativa delle navette per la movida, è un pezzo avanti in questa trattativa, e sarebbe disposto a mettere a disposizione di Fp 15 vetture che per il momento dovrebbero coprire le aree di piazza della repubblica e piazza Strozzi.  

 

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