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Renzi presenta il nuovo libro e attacca: “Con Ermini in tribunale? Non vedo l'ora” / FOTO

Oltre trecento persone alla presentazione del libro 'Il Mostro', l'ex premier contro i magistrati che lo indagano nell'inchiesta Open

Oltre trecento persone ieri pomeriggio, di fronte al Mandela Forum, per assistere alla presentazione fiorentina dell'ultimo libro di Matteo Renzi, 'Il Mostro'. Libro nel quale il leader di Italia Viva racconta la sua verità sui magistrati fiorentini che lo indagano in merito alla Fondazione Open e ai quali non risparmia bordate. Ma l'inizio è per il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura David Ermini.

“Ermini è vicepresidente del Csm perché è stato portato lì da un accordo fra Palamara, Ferri e Lotti, questa è la verità: lo dico a tutti, se siete in grado di smentire questa verità fatelo. Io c'ero, so come sono andate le cose”, ribadisce, come già fatto nei giorni scorsi, il senatore di Scandicci.

Ma non solo. Renzi insiste, anche ieri, in merito alla vicenda dei verbali di Piero Amara, portati da Davigo al Csm, nell'accusare Ermini di avere distrutto materiale proveniente dalla procura di Milano e di aver “soppresso il corpo del reato”. Parole che si ritrovano nel libro e per le quali Ermini ha annunciato querela contro Renzi.

“Se Ermini ritiene di avere qualcosa da dirmi in tribunale, non vedo l'ora che lo faccia: gli ho mandato un messaggino per dirgli 'ci vediamo in tribunale', ma non mi ha ancora risposto", la sfida di Renzi all'ex amico.

"L'idea che Palamara sia colpevole di tutto, che Ferri sia sotto provvedimento disciplinare del Csm, che Lotti sia l'unico politico in grado di parlare con i magistrati fa ridere, è il tentativo del Csm di lavarsi la coscienza", ha aggiunto.

Non sono mancate bordate a Giuseppe Conte e ai Cinque Stelle: "Noi siamo il vero partito del lavoro, non certo quello del reddito di cittadinanza o dei sussidi".

"Se vuoi aprire una crisi non fai un tweet al giorno, fai dimettere i ministri: dopo un anno e mezzo Conte dovrebbe aver capito com'è andata. Conte non ne azzecca una. In realtà non riesce a convincere neanche i suoi: quindi un affettuoso saluto a Letta per il duro lavoro che deve fare a stare tutti i giorni con Conte”, ironizza l'ex presidente del consiglio.

Poi torna a scagliarsi contro i magistrati fiorentini che lo indagano. "Lo dico a microfoni aperti: io – dice Renzi – ho ricevuto il suggerimento di querelare i pubblici ministeri di Firenze Creazzo, Nastasi e Turco da un ex magistrato. A Turco avevo anche scritto una lettera ricordandogli che io sono parlamentare e quindi per leggere le chat o ascoltare le conversazioni di un senatore deve procedere secondo le procedure di legge. Non viene in mente a nessuno che in questa vicenda ci sono procedure fuori dalla legge? Io li ho denunciati alla procura di Genova e in soli sei giorni è stata archiviata la pratica e io a quei magistrati ho fatto i complimenti per la solerzia, ma il 25 maggio sarò alla procura per oppormi all'archiviazione".

Poi un accenno alla possibilità della riforma della legge elettorale prima delle elezioni (“siamo per l'elezione diretta del premier, come per i sindaci, ma non si farà, non ci credo neanche se li vedo”) e, sulle vicende fiorentine, all'eterna questione dell'aeroporto di Peretola.

Con la nuova 'declinata' pista "Giani dice che ce la fa. Speriamo. Io non sono ottimista. L'aeroporto è un tema che avrà una ripercussione enorme sui posti di lavoro,  senza infrastrutture non si creano. A Firenze abbiamo treni ad alta velocità  in partenza ogni 30, 40 minuti, abbiamo la tramvia per la mobilità interna ma manca l'aeroporto”, afferma Renzi, schierato per la pista parallela all'autostrada.

FOTO - Renzi presenta il suo libro 'Il Mostro' al Mandela Forum

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