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Renzi lascia il Pd, Nardella: “Non drammatizzo, collaboreremo bene”

Come annunciato, il sindaco resterà nel Partito democratico: “La Leopolda? Sempre andato a manifestazioni vicine alle nostre posizioni”

I due 'fratelli' si separano. Renzi, nell'intervista di questa mattina a Repubblica nella quale mette nero su bianco la decisione di lasciare il Pd e fondare un proprio partito, l'ha proprio definito così, un “fratello”.

E lui, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, risponde così, confermando, come già più volte annunciato, la sua intenzione di restare all'interno del Partito Democratico: “Come ho già detto, continuerò a lavorare e fare le mie battaglie nel Pd. Capisco le ragioni di 'Matteo' e rispetto la sua decisione", le parole scandite a margine di un incontro stampa questa mattina.

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Toni non lontani da quelli usati dal presidente della Regione Enrico Rossi, che nella sua 'analisi' ha però aggiunto di ritenere “un errore” la scissione di Renzi.

Nardella fa buon gioco (a cattiva sorte?) e non dispera per il futuro. “Confido nel fatto che collaboreremo bene, troveremo le giuste forme di collaborazione per il futuro - dice il sindaco -, non drammatizzo il quadro politico che avremo davanti a noi dopo questa decisione”.

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Confermata la presenza del sindaco alla Leopolda 10 del 18-20 ottobre prossimi, come annunciato dallo stesso Renzi nell'intervista di questa mattina.

“Come sindaco di Firenze ho sempre partecipato e portato il saluto a manifestazioni come la Leopolda e a quelle politiche vicine alle nostre posizioni", spiega il sindaco. “Vicine” alle sue posizioni, i due fratelli si sono separati.

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