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Renzi al Nelson Mandela Forum: da Firenze il nuovo slogan

Tutto pronto per la tappa fiorentina del sindaco rottamatore. Dalla sua città comincerà la "fase due" della campagna elettorale per le primarie del centro sinistra

Matteo Renzi arriva a Firenze. E che c’è di strano? È il sindaco, verrebbe da dire. Osservazione inoppugnabile se non fosse per la modalità dell’approdo in città. Si perché domani sera sul palco del Mandela Forum Renzi non indosserà la fascia tricolore, ma vestirà i panni dell’uomo pronto a guidare il Paese. Tredici settembre 2012: da Verona, all’inizio del suo tour elettorale, si candidò alla successione di Mario Monti. Domani sera a Firenze Renzi scenderà dal camper e proverà a convincere i fiorentini che quest’operazione è buona e giusta, per l’Italia e per Firenze. La prima sfida è numerica, la seconda è sul metodo.

NUMERI E UMANESIMO – Con ordine, numeri o meglio spettatori: il sogno per i renziani sarebbe quello di riempire il palazzetto dello sport fiorentino. Oltre 5300 persone, “un numero da primato per un evento politico”, ha dichiarato Renzi prima di prendere l’aereo per la Sardegna. Proprio per questo durante il viaggio in terra sarda ha spedito ai fiorentini un breve videoclip di incitamento: “Venerdì – ha affermato il sindaco – grande tappa a Firenze. Proveremo ad essere in 5mila e a dare un segnale dalla mia città, dalla città di molti di noi, che è tempo di un nuovo Umanesimo anche per l’Italia”. Umanesimo, parola altisonante, determinante nella genesi del presente. Concetto ambizioso, sproporzionato, ma anche questo fa parte del gioco. È il bello e il brutto, il dazio, di ogni campagna elettorale.

FORMAT – Ma a Firenze prima di tutto cambierà il format. Non un uomo solo al comando ma sul palco, prima dell’intervento più atteso, si alterneranno 5 speaker. Di sicuro ci saranno Brenda Barnini e e il sindaco di Scandicci Simone Gheri. Sugli altri tre protagonisti lo staff ha mantenuto il riserbo. E ci sarà anche lo spazio per un “foto racconto” della campagna elettorale; i volti incontrati in queste settimane, 200-300 foto proiettate sul maxi schermo del palazzetto. All’interno del palazzetto sarà allestito anche un video box per lasciare messaggi registrati, idee, suggerimenti, critiche al sindaco. E per non farsi mancare niente, compreso le urla dei bambini, saranno montati i classici gonfiabili.

SLOGAN – Questo per quel che riguarda la cornice della serata. C’è poi la 'carne' vera e propria. La tappa fiorentina infatti inaugurerà la ‘fase due’ della campagna elettorale. A cominciare dal cambio dello slogan. ‘Adesso! Matteo Renzi’ e già rottamato. Domani al Mandela Forum Nuovo slogan-3sarà presentata la nuova formola: ‘Cambiamo l’Italia Adesso!’, che da lontano ricorda lo slogan della prima Leopolda (‘Prossima fermata Italia). Una sorta di cambio di passo che, secondo le indiscrezioni trapelate dal team che lavora per il sindaco fiorentino, rappresenterebbe il mutamento dei protagonisti chiamati in causa: non più il solo Renzi ma le persone che da ora in poi diventano attori del cambiamento. Un po’ come dire: è il momento che ognuno faccia la sua parte.

SPOT – Si parlerà d’Italia certo ma la discussione sarà filtrata dalla vicende cittadine. Per questo forse Renzi oggi ha lanciato uno spot sull’operato della sua amministrazione. Pochi minuti in cui si parla in maniera quasi didascalica di razionalizzazione della spesa. Come dire il modello Firenze come cartina di tornasole del futuro modello Italia(?).

REGOLE, ESPOSTO – Lo spot, ma anche il tempo per gli affondi al Pd e ai bersaniani. Di mezzo ci sono sempre le regole per le primarie. Dalle polemiche all’esposto la vicenda sta prendendo le fattezze di un tormentone da cui far partire bordate a raffica: “A Roma – continua nel video – vedo che stanno discutendo sulle regole, contenti loro contenti tutti. Trovo le polemiche del tutto fuori luogo e assurde. Noi faremo la nostra parte con la speranza che presto potremo discutere di contenuti”. Un ritornello a cui oggi si è aggiunto un altro capitolo. L’annuncio arriva da Roma: la commissione dei garanti per le primarie ha aperto alla registrazione on line. Più che una registrazione vera e propria si tratta di una preregistrazione. “Niente di nuovo”, ha spiegato in giornata Nico Stumpo, rappresentate del Pd nel coordinamento. “Si va sul sito delle primarie – ha continuato – si mettono i dati anagrafici, si stampa la pagina . Con quello si va all'ufficio elettorale, dove si pagano i 2 euro e si ritira il certificato elettorale con cui si va al gazebo”. Insomma permane la filosofia del doppio passaggio fisico-geografico. Alla fine quindi si tratta di una piccolissima apertura, quasi impercettibile, alla mole di richieste tradotte nelle dieci pagine finite sulla scrivania del Garante per la privacy che nel corso della prossima settimana esprimerà il parere richiesto.

APPELLO - Per questo c’è bisogno di battere il ferro, quindi puntuale arrivano due annunci ad effetto. Il primo, per creare la suspance: “Se poi non lo vorranno fare ci penseremo da soli anche perché abbiamo in serbo tre o quattro novità scoppiettanti che faranno sicuramente discutere”. Il secondo, il classico serrate i ranghi: “Dico a tutti quelli che sono membri dei comitati e che ci stanno sostenendo: prepariamoci  perché questa battaglia la vinceremo se saremo organizzati. I dati ci dicono che la vera preoccupazione delle persone è quella poter non andare a votare perché non hanno capito come funzionano i meccanismi. Ci abbiamo capito poco anche noi, figuriamoci i non addetti ai lavori. Allora è fondamentale che ci sia una straordinaria capacità di mobilitazione”.

 

 

 


 

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