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"Io come Machiavelli": ironia social sulla frase di Renzi / VIDEO

Alla presentazione del libro di Violante si paragona allo storico personaggio. "L'errore sul referendum? Voler stravincere"

"Per come ho gestito la vicenda io, molto più Machiavelli che Moro". Modestia cercasi, citofonare Matteo Renzi, autore della dichiarazione che, nelle ultime ore, ha scatenato ironie sui social. Tanto da restare per alcune ore "trend topic" su Twitter.

L'occasione è stata la presentazione on line del nuovo libro di Luciano Violante ''Insegna Creonte". Ad una domanda di Pietrangelo Buttafuoco la risposta del leader di Italia Viva non si è fatta attendere: "Le mie ultime due iniziative politiche di un certo spessore - l'agosto 2019 nei confronti del senatore Salvini e il gennaio/febbraio 2021 nei confronti del professor Conte - l'ispirazione è stata molto più Machiavelli che Tommaso Moro". 

Oltre alla reazione con sorriso dello stesso Buttafuoco, divertenti e ironici le reazioni sul social "dei cinguettii". Fra questi c'è chi mette in raffronto la dichiarazione con i sondaggi sul gradimento dei leader, nei quali Renzi figura in basso. "Alla fine Machiavelli è un Renzi che non ce l'ha fatta", il commento ilare di "orlandofurioso".

Renzi nell'occasione della presentazione del libro ha anche toccato vari temi di attualità. Ed è tornato sul referendum del 2016, che ha rappresentato per Renzi la più grande sconfitta. L'errore più grande commesso, dice Renzi, "è stata l'arroganza del pensare che non dovessi soltanto vincere ma che dovessi vincere con una certa percentuale di affluenza".

Per Renzi il "peccato" non fu quello di legare alla sconfitta il suo futuro in politica, "ma è stato quando a marzo e aprile, poco prima del referendum sulle trivelle, vedendo i sondaggi che mi davano 70 a 30 in vantaggio sul sì vedevo il dato negativo dell'affluenza che stava tra il 25 e il 30 e allora è stata lì la mia arroganza clamorosa".

"Ho pensato: - ha aggiunto - non mi basta vincere perché domani 'Libero' o 'Il Fatto Quotidiano' mi dirà che ho vinto senza avere la maggioranza assoluta della partecipazione, allora ho lavorato perché crescesse la partecipazione al voto e li' ho costruito la mia sconfitta, la distruzione di quel referendum". 

E sulla formazione del governo Draghi ha sottolineato: ''Abbiamo iniziato la legislatura con la vittoria dei partiti antieuropeisti, ora la concluderemo con Draghi presidente del Consiglio. Abbiamo iniziato la partita in cui tutti dicevano 'non ci alleeremo con' e poi vediamo i 5Stelle allearsi prima con la Lega poi con il Pd, oggi presumibilmente con una maggioranza istituzionale e non politica ancora diversa".

"Poi c'è la stessa interessantissima svolta fatta da Salvini, - ha concluso - una svolta che nei partiti vecchia maniera sarebbe stato impossibile fare".

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