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Renzi preoccupato dai cantieri: "La città sarà letteralmente ribaltata"

Entro primavera dovrebbero riprendere i lavori della linea 2: "Ci vorrà buon senso. Nei prossimi 4 anni Firenze avrà un nuovo aeroporto, una nuova stazione, tre linee tramviarie"

No al ticket con Bersani e “basta con le questioni romane”, l’immediato futuro di Renzi riguarda solo Firenze. Così, due giorni dopo la sconfitta al ballottaggio, finita la pausa da possibile candidato premier, ha rindossato la fascia tricolore. Il day after l’ha trascorso a Palazzo Vecchio, rigorosamente in ufficio. Il giorno due della seconda vita da sindaco è iniziato in un modo a lui caro: a veder le ruspe demolire una palazzina accanto al nuovo Teatro dell’Opera, un tempo di Ferrovie dello Stato. Tra Renzi e le ruspe c’è stata sempre una certa sintonia. È nota la battuta sul “potere salvifico delle ruspe”. Cingoli, pale, olio e cavalli contro la burocrazia inutile e il ‘tratto’ del brutto.

Rottamati gli uffici di Fs, si è buttato su altri nodi, la lista della spesa dell’irrisolto. L’agenda in questo caso a Firenze ha un nome preciso: cantieri. Quelli che vanno spediti, e quelli ingessati. Come quelli della tramvia, con i lavori della linea 2 fermi da oltre un anno alla trincea Guidoni. Pronti-via e le banche hanno subito chiuso i rubinetti (all’appello mancavano 150 milioni di euro). Giusto il tempo di completare la bonifica bellica. Linea 2 al palo e la 3 che non è mai partita. Vive nelle carte e nelle polemiche.

L’assessore alla mobilità Massimo Mattei, lunedì in Consiglio comunale, ha provato a definire il nuovo start: “Prevediamo di iniziare entro primavera”. Banche permettendo, anche se questa volta l’accordo pare davvero vicino. Renzi tuttavia non si è voluto sbilanciare. Nessuna data, non si fida. La storia non parla a suo favore. Ricapitolando: i lavori per la via ferrata dovevano partire a maggio 2011; le difficoltà d BTP prima e del Consorzio Etruria poi mandarono in stallo l’operazione; tra agosto ed ottobre 2011 subentra Impresa Spa; c’è l’azienda, c’è la posa della prima pietra, il 5 novembre 2011; si nuovo tutto fermo, con il 2012 saltato a piè pari. “Aspettiamo l’ultimo consiglio di amministrazione della Cassa depositi e prestiti – ha così cautelativamente sottolineato il sindaco – poi potremo smettere di preoccuparci della parte burocratica”.

CITTA’ RIBALTATA – Preoccupato di dir date ma soprattutto della cantierizzazione, quella che stravolgerà una fetta importante di città. Finita la parte burocratica, infatti, “inizieremo a preoccuparci, a ragione, della gestione dei cantieri per il traffico, perché la città sarà da questi cantieri letteralmente ribaltata”. E ancora: “Occorrerà grande saggezza intelligenza e buonsenso ci aspetta un lavoro molto serio. Considerate che nei prossimi 4 anni Firenze avrà un nuovo aeroporto, una nuova stazione, tre linee tramviarie, e il tutto è da fare in una cornice di tempo molto stretta. Di lavoro ce n’è moltissimo; dunque noi ci mettiamo all’opera come non abbiamo mai smesso di fare, ma con anzi con più decisione”.

Dopo la ruspa la città ribaltata dai cantieri. Alcuni fermi e da sbloccare, altri messi nel mirino. Renzi infatti vuol correre e far presto. Per la ricandidatura a sindaco? Per mostrare al Paese la politica del fare? Per far di Firenze quel laboratorio politico da riproporre quando rimetterà in moto il camper? Difficile ancora capire il futuro vero di Renzi. Per adesso ha solo sete di Firenze, magari cercando di farla correre spedita, mettendo un punto alle troppe questioni aperte. “Abbiamo tantissima carne la fuoco – ha continuato – purtroppo spesso siamo bloccati dal patto di stabilità. Ma come ho promesso noi in 10 anni rivoluzioneremo Firenze”.

NUOVO TEATRO – Magari partendo dallo slargo più grande di Firenze, la piazza giardino, l’ingresso al parco delle Cascine disegnato dal premio Oscar Dante Ferretti. Anche qui il Renzi è deciso a correre, partendo proprio dalle ruspe: la demolizione “è di fatto l’inizio ufficiale della ‘fase due’ dei lavori del Teatro dell’Opera. Entro le elezioni del 2014 saranno conclusi i lavori che porteranno al completamento del nuovo Teatro, al trasferimento qui della Fondazione del Maggio musicale fiorentino e alla realizzazione in quest’area della piazza più grande Firenze”. Il sindaco ha anche spiegato che “adesso si potrà fare il nuovo bando per la definitiva vendita del vecchio teatro Comunale”. E per rimanere nello stesso lotto di lavori, Renzi si è soffermato sull’ex discoteca Central Park. È stato infatti aggiudicato il bando per la valorizzazione dell’area, che si trova accanto alla nuova piazza, dove saranno realizzate una struttura ricettiva, un punto accoglienza per i visitatori del parco delle Cascine e un punto mobilità per le bici e l’elettrico.

LA DEMOLIZIONE


 

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