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Renzi sui gay: "Si alle unioni civili". E Barducci lo invita al Gay Pride

Il sindaco di Firenze in un'intervista a Gay.it apre al 'Civil Partnership'. Barducci lo applaude e lo inviata a Viareggio con il gonfalone del Comune di Firenze

Matteo Renzi è in piena campagna elettorale. Tramvia, Tav, nuovo stadio, i cento luoghi, i cento punti, tutti temi fiorentini e qualcuno rimasto appeso, irrisolto. Temi cittadini decisivi ma stretti, troppo stretti, al sindaco quando si butta sul panorama nazionale. Si perché nella mischia elettorale i temi di Firenze non hanno quartiere, così il rottamatore, in lizza per la guida del Pd e semmai del Paese, affronta argomenti nazional-popolari, di ampio respiro. Si amplifica e di molto la platea così è logico che si allarghi cerca il raggio della discussione. La politica è anche questo, più sali in orbita più aumenta il volume del dibattito. E così nella scalata verso Palazzo Chigi i confini amministrativi diventano un orpello.

Per questo Renzi ha preso di petto un argomento spinoso, eternamente sensibile, e ha detto la sua. Il tema è di quelli seri, a volte purtroppo ancora tragici: l’omosessualità. Ed il sindaco di Firenze, in un’intervista rilasciata al portale Gay.it, il più letto in Italia dalla comunità lgbt (lesbica, gay, transgender, bisex), ha espresso le proprie convinzioni sui diritti civili, gettando contemporaneamente la linea programmatica che dovrebbe dettare la propria agenda politica nel merito.

“È evidente – ha affermato Renzi – che le unioni civili nascono per dare risposte innanzitutto alle coppie dello stesso sesso. Personalmente penso che la politica non possa continuare a prendere in giro le persone. Da anni si discute di un provvedimento di legge sulle unioni civili. Eppure alle parole non seguono i fatti”. Da questa convinzione alla proposta politica, in asse con la sfida elettorale che si appresta ad incominciare: “Noi siamo tra quelli che propongono di portare in Italia il modello della ‘Civil Partnership’: l’hanno fatta i laburisti di Tony Blair nel Regno Unito, possiamo farla noi in Italia anche se con quindici anni di ritardo”.

Da questo assunto, i ‘Civil Partnership’, per Renzi deriverebbero “diritti e doveri come per tutti i cittadini: di cittadinanza, di assistenza, di successione e equiparazione a livello fiscale e pensionistico. Lo Stato, di fronte a un impegno che due persone, anche dello stesso sesso, prendono, non può tirarsi indietro e far finta di nulla”. E alla domanda se vadano tutelati i diritti dei figli di coppie omossessuali risponde: “Un punto è chiaro, indiscutibile: i bambini sono tutti uguali. E certo vanno tutelati. Mettere in discussione questo principio significa mettere in discussione la civiltà di una comunità. le famiglie Arcobaleno – ad esempio – sono una realtà presente ormai in tutte le città. Tutto il resto è molto complesso ed interpella in profondità i cambiamenti della società”. Insomma apertura totale, meno che su una cosa: “Sull’adozione invece non sono d'accordo”.

CONCIA – Le parole di Renzi fanno il giro d’Italia, e quando le affermazioni fanno rumore, i commenti arrivano a pioggia. Come quello di Anna Paola Concia, deputata del Pd. Una che di diritti e di battaglie Gay se ne intende, visto che di questi temi ne ha fatto una bandiera politica. “Grazie alle numerose battaglie che in questi anni sono state fatte per aprire un dibattito nel partito, oggi fra i dirigenti Democratici c’è la consapevolezza diffusa che i diritti dei cittadini omosessuali e transessuali fanno parte delle priorità del paese e questo rappresenta un decisivo passo in avanti”, afferma la Concia. Che poi però manda un chiaro messaggio al sindaco di Firenze: “Renzi propone nel suo programma la ‘Civil Partnership’. Bene, deve sapere che quell'istituto prevede la possibilità di adottare da parte delle coppie omosessuali. E su questo lo invito a riflettere. Com’è noto, io sono per la piena uguaglianza tra le coppie omosessuali ed eterosessuali”.

BARDUCCI – E dopo le affermazioni di Renzi arrivano anche le parole del presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci. Un applauso ed un invito: “Ci complimentiamo con il Sindaco di Firenze Matteo Renzi per la sua apertura sul tema delle unioni civili sulla legge contro l'omofobia e sui figli di coppie gay. Apprezziamo il fatto che anche da Palazzo Vecchio arrivi un significativo segnale di civiltà”. “Ci auguriamo – aggiunge Barducci -che il gonfalone del Comune di Firenze partecipi insieme a quello della Provincia di Firenze al Toscana Pride in programma il 7 luglio a Viareggio”.
 

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