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Renzi:“I lavoratori del Maggio sputano nel piatto dove mangiano”

Battaglia a Palazzo Vecchio sul caso Maggio Musicale col sindaco Renzi che accusa d'ingratitudine chi si lamenti. Sulle minacce di licenziamento della sovrintendente: "Ci sono le registrazioni"

Fischi, applausi e fuoco incrociato di accuse oggi pomeriggio in Sala dei Duecento, dove ad attendere la relazione del sindaco Matteo Renzi sulla questione Maggio non c’era solo un consiglio comunale su di giri, ma anche un pezzo di quel Maggio che l’emergenza  l’ha vissuta sulla propria pelle.
RENZI -  “Se c’è qualcuno nel Maggio che sputa nel piatto dove mangia – accusa il sindaco – è libero di farlo. Ma non lasceremo che qualcuno distrugga il Maggio, perché il Maggio è casa nostra e lo salveremo anche da questo”. Oltre che dalla barca di debiti su cui la Fondazione naviga – a vista – da qualche anno. Non è un caso che la questione economica sia riemersa proprio nelle parole del sindaco, dopo le accuse rivolte dai parenti degli orchestrali nei giorni scorsi all’amministrazione, accusata di ritardare le operazioni di rimpatrio solo per questioni di sponsor e di penali da pagare.

COLOMBO - Sull’operato della soprintendente Francesca Colombo, però, Renzi non ammette repliche nonostante i fischi del pubblico in sala: “Ha pilotato la macchina in maniera egregia in quelle circostanze”.

“Com’è possibile continuare a dire che è stato fatto tutto il possibile e tutto nella maniera migliore?”, rincara la consigliera Ornella De Zordo (Perunaltracittà), accolta da applausi scroscianti.
REAZIONI - “Siamo allibiti – commentano alcuni coristi presenti – tutto ciò è scandaloso”. “Nessuno sputa nel piatto dove mangia – aggiunge Simone Ghisolfi della Rsa Cgil del Maggio – piuttosto qui c’è qualcuno che sputa sentenze”. E sulle famose minacce di licenziamento perpetuate dalla Colombo nel momento del caos, negate a gran voce da Renzi, i sindacati non ci stanno. “Ci sono le registrazioni – dichiara ancora Ghisolfi – e se le minacce avessero seguito siamo disposti a portare il caso fino alla Corte di Strasburgo”.

RADIAZIONI -  Non solo, dai sindacati si leva un’altra accusa: quella di aver sottovalutato i rischi e i danni delle radiazioni e di continuare a farlo. Anche se il livello di radiazioni subito è basso, infatti, i danni sono comunque permanenti. Inoltre “gli orchestrali che hanno continuato la tournée in Cina – aggiunge Ghisolfi – stanno incontrando delle forti difficoltà nel sottoporsi alle analisi per la radioattività”.
 

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