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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Il sindaco Renzi: cambio nel viadotto dell'Indiano e Firenze-Mare

Il sindaco Renzi dopo la due giorni dei trasporti fa il punto della situazione sulle tramvie. Inoltre cambierà l'ingresso dell'A11 e il viadotto dell'Indiano

Firenze in questi giorni sta recitando un ruolo di primissimo piano sul tema delle infrastrutture. Il sindaco Matteo Renzi ne è consapevole così, una volta firmato il protocollo sull’A1 e la Due Mari (2 miliardi di euro per sei grandi opere che investiranno le tratte toscane) e dopo l’intensa due giorni dedicata al trasporto su ferro - gomma, ha fatto il punto della situazione: Tav, tramvia, rete stradale. Non prima di sottolineare la sua soddisfazione per l’apertura della terza corsia tra Firenze nord in direzione dell’uscita sud: “per molti anni abbiamo avuto una situazione paradossale, in cui era più comodo attraversare la città passando dai viali; qualcuno addirittura preferiva uscire al casello Nord per rientrare da quello Sud. La circolazione migliorerà ancora quando tra breve sarà aperta la terza corsia anche nella direzione opposta”.

TEMI CALDI - Il primo cittadino ha poi illustrato i punti fondamentali dell’accordo firmato ieri mattina; il peso strategico recitato dai lavori nel piano complessivo della mobilità cittadina. Il progetto si sfaccetta in più lati, alcuni collocabili nel medio – lungo periodo, altri nel breve. Come l’eliminazione del semaforo di Peretola all’altezza dell’ingresso nella bretella che immette nell’A1 e nelle Due Mari. E' prevista infatti una nuova uscita dall’aeroporto, anticipata di 400 metri, che consentirà agli autoveicoli di dirigersi in centro città o in autostrada senza intersecare più il flusso del traffico verso i caselli. Il tempo previsto per la realizzazione di questo tassello, un anno, se tutto fila liscio. “E’ una follia – sottolinea Renzi – che una città abbia l’ingresso in autostrada con il semaforo”.
Con l’accordo di ieri inoltre si chiudono una serie di passaggi cruciali per la scorrimento metropolitano e cittadino: “apriremo i lavori per il by-pass delle Cascine del Riccio, atteso da quarant’anni e che termineremo entro la legislatura; per il by-pass Ugnano - Mantignano stanno partendo gli espropri; ed infine, la ciliegina finale, è che insieme alle autorizzazioni e tutte le procedure burocratiche importanti per la terza corsia della Firenze Mare, dalla VIA alla Conferenza dei servizi, ci sarà anche la procedura per rimettere apposto l’uscita dell’Indiano. Entro il 2014, se tutto andrà bene, il viadotto non rimarrà troncato nel vuoto”. L’uscita dal viadotto è da sempre considerata problematica e causa di molti disagi; ad oggi le vetture che provengono da Scandicci o dalla Fi-Pi-Li, intercettano il grosso del traffico che da Firenze Nord si dirige verso il centro città. Alla fine dei lavori questa criticità, riscontrabile ogni giorno nelle lunghe code del rientro serale, sarà eliminata.

Il progetto dell'Indiano e del nuovo semaforo di Peretola

TRAMVIA - Autostrade, viadotti, ma a tener banco c’è ancora l’accordo firmato due giorni fa a Roma sull’alta velocità. Oltre al tesoretto (circa 110 milioni di euro, di cui 5 destinati alla Provincia) concesso da Fs al Comune per le opere compensatorie della mega infrastruttura, negli accordi sono state inserite anche due tratte fondamentali della tramvia fiorentina, la 2 e 4, i cui lavori ancora devono partire. Nella nota della Regione che introduce al protocollo, si afferma che la linea 2 modificherà il proprio percorso. Su questo tuttavia il sindaco ha voluto mettere i puntini sulle i: “la linea 2 della tramvia non avrà modifiche, c’era solo un nodo sulle autorizzazioni rispetto al palazzo del Mazzoni e ieri è stato completamente sciolto. Il vero problema della tratta è che non c’è l’azienda pronta a partire. Spero che le crisi aziendali si risolvano presto”. In pratica, risolto il problema con la sovrintendenza sul palazzo di viale Belfiore, il sindaco attende che al più presto la cordata romana (Impresa Spa) subentri alla guida della BTP, l’attuale concessionaria dei lavori per le linee 2 e 3, ed i tanto agognati cantieri possano aprire i battenti. E la linea 4? “L’accordo siglato ieri – ha continuato Renzi – consente di realizzare un tragitto del tram che va dalla Leopolda alle Piagge, come previsto dal nostro piano strutturale; sarà una grande alternativa alla pistoiese. Oggi c’è il treno, è vero, ma passa una volta all’ora, così chi lo prende? Quando ci sarà un tram, che una volta ogni 4-5 minuti caricherà le persone alle Piagge, ed in prospettiva tutti i residenti della Manifattura Tabacchi, avremo ammodernato un altro bel pezzo strutturale della città”.  


FOSTER - Tram, ma anche stazione sotterranea. E la questione qui si fa più spinosa. E’ di ieri l’ultimo sit-in dei comitati No Tav. I nodi sciolti con il protocollo d’intesa non hanno fatto che aumentare la polemica. Le criticità che i comitati da anni denunciano a tutti i livelli della trafila istituzionale, rimangono tutti: dai rischi sismici della stazione e del tunnel, alle questioni poste dal genio civile, all’annosa vicenda sulle terre di scavo destinate a Cavriglia. Renzi su questo taglia corto e lancia un invito: “basta con gli allarmismi, non sarà un’opera devastante per la città; sarà percepita come la nuova costruzione del Teatro del Maggio; noi vigileremo ma siamo sicuri che le cose saranno fatte per bene”.  
 

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