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Renzi all'attacco di Bocci sul 25 aprile: "Non deve seguire Salvini"

Dopo un lungo silenzio l'ex premier è tornato a dire la sua

E' tornato nel dibattito politico scrivendo una lunga lettera alla Nazione di Firenze dove, per la prima volta, ha attaccato il candidato del centrodestra per la guida del Comune di Firenze. Matteo Renzi, attualmente senatore Pd, entra per la prima volta nella competizione elettorale fiorentina. 

"Il 25 aprile è per l'Italia il compleanno della libertà. E un simbolo per tutti. E i simboli servono a tenere insieme una comunità, un popolo, un Paese. Siamo in piena campagna elettorale, come spesso accade in Italia. Si voterà per la nostra Firenze, per migliaia di comuni, per le Europee. Tutti sappiano che le campagne elettorali sono ricche di adrenalina: per recuperare un voto i candidati fanno di tutto, promettono tutto, anche troppo. Ma ci sono dei limiti che non dovrebbero essere superati. Sul compleanno della libertà non si dovrebbe dividerci". E' quanto scritto dall'ex premier Matteo Renzi.

25 aprile: perché si festeggia

L'ex sindaco della città attacca poi il ministro degli Interni per aver pubblicato una sua foto mentre ha in mano un mitra nel giorno di Pasqua e lo indica come il responsabile della polemica sul 25 aprile. 

Renzi va poi all'attacco di Bocci che non ha partecipato alle celebrazioni della festa di Liberazione (così come aveva annunciato): "Quello che dispiace è che il linguaggio di divisione venga adottato anche dai candidati locali della destra. A Firenze, infatti, Ubaldo Bocci, candidato della destra, ha scelto di seguire Salvini e non parteciperà alle cerimonie del 25 aprile. Con questa mossa Bocci tradisce la nostra città e i suoi valori: presentandosi conte il fedele esecutore delle volontà del Capitano leghista, Bocci perde ogni residuo elemento di civismo e preferisce l'ampolla del Dio Po leghista al Gonfalone della città, decorato di Medaglia d'Oro al valore militare per il contributo dato alla Resistenza".

Alla fine Renzi cita Berlusconi ricordando che: "Dieci anni fa, Silvio Berlusconi — premier e capo del centrodestra — tenne un bel discorso sulla Liberazione a Onna, in Abruzzo. La Liberazione conte festa condivisa. Dieci anni dopo la destra sembra tornare indietro, inseguendo Salvini e obbedendogli come fa Bocci".

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