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Nucleare: la Regione e la Provincia di Firenze sono contrarie

Dopo l'allarme nucleare in Giappone la Regione e la Provincia ribadiscono il loro dissenso all'installazione di impianti in Toscana. Già a settembre Rossi: "Mi opporrò ad ogni ipotesi nucleare"

La posizione è stata delineata, evidenziata e rimarcata. No nucleare, no scorie e niente impianti. Questa è la posizione istituzionale della Toscana. Il settembre scorso il presidente Rossi aveva chiarito: “Mi opporrò ad ogni ipotesi nucleare" rispondendo così alla società per la gestione degli impianti nucleari che aveva individuato 52 aree adatte ad ospitare un sito per le scorie radioattive tra cui la Maremma.

La questione è tornata in auge dopo il sisma nipponico con gli occhi del mondo a sgranarsi per capire se il reattore della centrale di Fukushima emetterà o meno radiazioni. Rossi in una recente intervista a Repubblica ha ribadito la sua posizione: “Non al nucleare finchè ci sarò io, ci opporremo con ogni mezzo civile e democratico”.  Il Presidente ricorda cosa accadde a Chernobyl  scegliendo di investire sulle rinnovabili.
Già dopo il blocco della catena di montaggio della Easy Green di Scandicci, c’erano stato parole amare verso il Governo. L’impresa avrebbe dovuto far partire la produzione di impianti fotovoltaici il primo marzo ma dopo il decreto Romani che, sostanzialmente taglia gli incentivi alla green economy, per ora è tutto paralizzato. Anzi arretrato.  Infatti i mancati investimenti secondo il responsabile ambiente pd David Fioretti costerebbero alla nostra Regione ventimila posti di lavoro.

La Provincia di Firenze non è da meno. “No al nucleare, sì alle energie rinnovabili e soprattutto a un ripensamento del governo nazionale sul decreto Romani”. La memoria corre al lontano 1987 al referendum italiano condizionato dalla sciagura russa dell’anno precedente.
Il Consiglio provinciale ha approvato una mozione di Pd, Idv, Sel e Rifondazione comunista per "il futuro delle energie rinnovabili in Italia" che si richiama, alla campagna dell'Associazione nazionale 'Sì alle rinnovabili no al nucleare'.

C’è anche chi, come il capogruppo Pdl Samuele Baldini, parla di strumentalizzazione: "Come sempre il Centrosinistra ha trasformato una legittima preoccupazione in motivo di polemica politica, inserendo critiche al Governo e una nuova crociata contro il nucleare che poco avevano e hanno a che vedere con il sostegno alle energie rinnovabili".  I Ministri Romani e Prestigiacomo "hanno espresso il concetto che le rinnovabili sono necessarie e che nessuno, a partire dal Governo, farà qualcosa per tagliarle in Italia. A questo ci vogliamo attenere. Insomma si è persa un'occasione per dare un contributo alla risoluzione di un problema".
 

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