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Regionali: Renzi e Letta tentati dalla candidatura. E Lotti incontra Giani

Pd in subbuglio per la scelta. Lo spettro primarie e il possibile "collante": Simona Bonafè

Il Pd continua ad interrogarsi, la partita inizia a diventare serrata. E c'è da giurare che sarà lunga e sofferta, quella per stabilire chi sarà il candidato governatore che dovrà puntare a battere il centrodestra e a succedere ad Enrico Rossi.

Perché oltre ai nomi, tanti nomi, usciti nelle ultime settimane, nelle ultime ore impazzano le manovre. Come quella di ieri, quando l'ex Ministro Luca Lotti, da settimane al centro della bufera sulla giustizia, ha incontrato il Presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani.

Lo stesso Giani nei giorni scorsi aveva radunato i suoi per un grande evento che a molti era apparso come un trampolino per la sua candidatura. E' a tutti noto che il decano della politica fiorentina muore dalla voglia di scendere in campo. Ma per adesso, almeno ufficialmente, smentisce di entrarci.

Nei giorni scorsi persino Matteo Renzi ha espresso parole di favore nei confronti della sua candidatura. Giani che lo stesso Renzi ha più volte illuso e poi deluso con le promesse di incarichi più o meno golosi.

In realtà c'è una grande e comprensibile agitazione nel Partito democratico, in cui è chiara la consapevolezza che per battere il centrodestra alle regionali occorre mettere le migliori energie in campo: non ci si può permettere di sbagliare.

Così i rumors della politica parlano persino della possibilità dei grossi calibri di scendere in campo direttamente. Matteo Renzi sarebbe tentato in prima persona, ma la sua candidatura potrebbe costituire l'ennesimo referendum sulla sua persona e tutti: un'esperienza da evitare, viste le esperienze pregresse.

E allora ecco fare capolino il ritorno di Enrico Letta, bruciato nel 2014 dalla smania di Renzi di entrare a Palazzo Chigi. Per lui, pisano di nascita, sarebbe un rientro clamoroso nella politica italiana e sicuramente costituirebbe una candidatura autorevole, oltre che una mezza vendetta nei confronti dello stesso Renzi.

Molto dipenderà anche dalla capacità dei vari personaggi di mettere da parte le ambizioni personali, che potrebbero sfociare anche in delicatissime elezioni primarie. La favorita resta Simona Bonafè, sostenuta anche da Dario Nardella. Forte del risultato importante della sua rielezione, rivendica di far sentire la sua voce. Bonafè, renziana ma dialogante, ha l'autorevolezza del ruolo di segretario regionale ed è reduce dal successo delle europee, dove ha raccolto una valanga di preferenze.

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