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Referendum su Michelangelo per la facciata di San Lorenzo

Il sindaco chiamerà i cittadini ad una consultazione sul progetto di Michelangelo: "non lo trovo un falso storico, a patto che sia un'idea organica e che siano coinvolti i cittadini"

Forse fu ispirato da modelli classici, forse alla concezione nartece dei primi secoli del cristianesimo, sta di fatto che Michelangelo, (su commissione di Leone X, pontefice fiorentino, figlio di Lorenzo il Magnifico) nel 1515 per la facciata della basilica di San Lorenzo, studiò una struttura rettangolare, plastica, animata da statue di marmo, bronzo e da rilievi; una rivoluzione per l’architettura dell’epoca, qualcosa che sarebbe stato insieme nella sua complessità, il cui senso era da ricercare nel quadro complessivo dell’opera e non nei singoli dettagli. Quel progetto, dopo due modelli in legno, non fu mai portato a termine; per il reclutamento ed il trasporto dei blocchi di marmo da Carrara a Firenze le spese erano altissime anche per l’epoca ed il pontefice chiuse i rubinetti. E così è rimasta come la vediamo oggi, uno splendido non finito. Ieri tuttavia il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, inserendosi in questa tradizione secolare ha rilanciato la sfida: una nuova facciata per la basilica. Ed ha anche delineato il percorso che passerà da un referendum consultivo dei fiorentini, che saranno chiamati ad esprimersi se desiderano che quella facciata riprenda le fattezze disegnate del Buonarroti.

“Dal punto di vista culturale – ha sottolineato Renzi ieri in Consiglio comunale – ha un richiamo internazionale e la facciata si è rifatta anche al Duomo, non lo trovo un falso storico, a patto che sia un'idea organica in cui si guardi al 2015 come punto di arrivo per reperire fondi e coinvolgere i fiorentini, persino arrivando ad utilizzare lo strumento referendario”. Certo il progetto sarebbe la parte finale del restyling della piazza e dell’area; quindi prima il riassetto del mercato, le connessioni tra le Cappelle Medicee, tra la sagrestia nuova e quella vecchia, la riparazione del manto stradale, l’istallazione di nuovi punti luce, ed i moderni servizi igienici, ma all’interno di questo percorso si fa strada l’idea della facciata. Un lancio, forse un possibile spot, un’operazione enorme per l’immagine di Firenze, nel bene o nel male. “Credo che sia interessante – ha continuato il sindaco – pensare anche ad un tocco in più. Su San Lorenzo c’è un progetto, l’ha fatto Michelangelo, non un archistar di oggi, ma un grandissimo del passato, e lo ha fatto nel 1515. Sarebbe bello se 500 anni dopo, in quello che poi ricadrebbe come 150° anniversario di Firenze capitale, riuscissimo a fare la facciata. Ma su questo, anziché decidere noi, sarebbe interessante aprire con i fiorentini una discussione anche attraverso una consultazione referendaria, perché questo li farebbe tornare protagonisti delle scelte di san Lorenzo”.

Così forse a breve, forse tra qualche mese, la città sarà chiamata a dare un parere architettonico e culturale su uno scorcio eterno. All’epoca questa possibilità non fu data, anche se all’ora come oggi, da tradizione, ognuno avrà detto la sua. Così come pare succederà nei prossimi capitoli di questa lunga vicenda. Il risultato referendario sembra scontato ma il dibattito si potrebbe animare. Tra i molti favorevoli, si potrebbe inserire qualche voce fuori dal coro, qualche comitato artistico teso a rilanciare la forza del non finito, che proprio nei Prigioni di Michelangelo, per rimanere in casa, nel merito del progetto e nell’attualità, sprigionò quell’estetica drammatica e tragica di pari forza alla misura classica.  Tutto è in fase più che preliminare, ma un disegno la Giunta e Renzi ce li hanno già: un referendum consultivo, un lancio interazionale ed il coinvolgimento dei privati per la realizzazione dell’opera per un costo che sembrerebbe aggirarsi sui 2,5 milioni di euro.

RIASSETTO AREA - La nuova facciata rappresenterebbe l’ultimo gradino di un riassetto globale di San Lorenzo. Una riqualificazione che si muoverebbe su tre binari: gli interventi infrastrutturali e di mobilità; la risistemazione dell’area mercatele; e la sicurezza e l’incolumità pubblica. “I progetti ci sono – ha affermato il primo cittadino –e sono tutti già finanziati”. Si passa quindi dal rifacimento del sagrato della Basilica tra Canto de’ Nelli e la piazza, alle modifiche all’accesso del parcheggio sotterraneo del mercato centrale, con il ripensamento delle vie di accesso: un ingresso in via Panicale e un uscita in via Ariento. Poi il progetto parla dell’istallazione di nuove rastrelliere per le biciclette, del recupero del cinema Apollo, fino alla realizzazione di un nuovo parcheggio interrato in piazza dell’Indipendenza. Ma non solo, la rivoluzione passerebbe anche da un nuovo concetto per usufruire degli spazi: la riduzione del numero delle bancarelle è tema noto e conflittuale, ma non c’è solo quello. L’amministrazione ha pensato ad un area interamente calata nella modernità: postazione Wi-Fi, inserimento del complesso Laurenziano nella Firenze Card, una nuova isola ecologica interrata, fino ad arrivare ad una nuova tipologia dei banchi degli ambulanti. Per finire la sicurezza: saranno istallate 12 nuove telecamere per la video sorveglianza e sarà potenziato il sistema di illuminazione con l’introduzione di 190 nuovi punti luce. Insomma, tra la nuova facciata della Basilica, il referendum su Michelangelo e la battaglia degli ambulanti contro la scelta di Palazzo Vecchio di diminuire le licenze, San Lorenzo, nei prossimi mesi, potrebbe recitare un ruolo fondamentale sulle dinamiche interne alla città, politiche e sociali.
 

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