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Nardella lancia la raccolta firme per la "legge salva-centri storici"

Scettiche le opposizioni. Cna: "Ok ma serve più contrasto all'abusivismo commerciale"

"Puntiamo a salvare fino in fondo e completamente i centri storici, partendo anche dall’esperienza della nostra città. Il primo obiettivo è quello di incentivare il ritorno della residenza in centro, di combattere il turismo squalificato ‘mordi e fuggi’ e regolare gli affitti turistici brevi come succede in altre città europee. Il secondo è quello di tutelare il commercio tradizionale e l'artigianato reinserendo uno strumento di pianificazione che possa combattere il commercio squalificato aiutando chi investe sulla qualità e la tradizione. Il terzo obiettivo è quello di favorire il decoro anche inducendo i proprietari di immobili abbandonati e degradati a intervenire per il loro restauro prevedendo anche delle forme di contribuzione”.

Lo ha detto ieri il sindaco Dario Nardella, a proposito della proposta di legge di iniziativa popolare ‘salva centri storici’ presentata in Consiglio comunale.

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“In questo modo mettiamo in campo strumenti che siano garantiti dalla legge nazionale - ha spiegato Nardella - perché fino ad ora i sindaci e le amministrazioni locali si sono mossi con azioni che spesso vengono attaccate nelle sedi sede giudiziarie e nei tribunali amministrativi perché manca una legge nazionale che ci dia poteri certi e incisivi per salvare i nostri centri storici”. Il sindaco nel suo intervento nel Salone dei Duecento ha spiegato che “la legge è innovativa anche perché dà una definizione giuridica di centro storico, che non esiste oggi in Italia”.

“Questa legge è molto innovativa anche perché consente di valutare gli agglomerati urbani di interesse storico - ha aggiunto -. Non prende in considerazione quindi solo il ‘vecchio’ centro storico, ma anche altre aree di valore storico dei quartieri”. E a proposito del percorso che sarà intrapreso Nardella ha comunicato che “da qui a settembre avvieremo una campagna di ascolto e di confronto con le amministrazioni comunali, con le associazioni delle imprese e con i residenti. Dialogheremo con gli altri Comuni e porterò la proposta anche all'Anci, come già fatto per la proposta di iniziativa popolare per l'introduzione dell'ora di educazione civica come materia curricolare nelle scuole”.

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“Dopodiché a settembre - ha proseguito - partirà la raccolta di firme. Dobbiamo raggiungere e superare 50mlila firme e l’obiettivo è sicuramente alla nostra portata”. La proposta di legge di iniziativa popolare ‘salva centri storici’ parte da Firenze ma si coinvolgerà anche altri comuni, a partire dalle città d’arte che come il capoluogo toscano devono poter tutelare la salvaguardia del decoro, della vivibilità e dell'identità dei centri storici: “Abbiamo già avviato un dialogo con le città di Venezia, Bergamo e Roma, ma siamo sicuri di trovare tanti altri amministratori e sindaci d’accordo con questa iniziativa. Non abbiamo la pretesa di portare avanti solo la bandiera di Firenze, lo facciamo anche nell’interesse dell’Italia. Firenze deve parlare all’Italia intera e noi lo facciamo perché abbiamo alle spalle un’ottima esperienza e perché abbiamo anche capito che ci sono limiti strutturali oltre i quali i sindaci da soli non possono andare”.

Opposizioni critiche

Scettiche, se non critiche, le opposizioni. "Una legge che può solo appesantire l'apparato normativo esistente senza ottenere risultati concreti. Perché il vero problema nella tutela del centro storico, nel caso di Firenze, risiede nel non applicare le norme che già abbiamo e nel non fare nulla per riportare residenza e negozi di vicinato e artigiani". taglia corto il consigliere di Fratelli d'Italia Jacopo Cellai.

Mentre il capogruppo della Lega Federico Bussolin parla di "iniziativa politica personale di Nardella" e attacca: "questa proposta di legge ci suggerisce che fino ad oggi nulla è stato fatto, Firenze rimane preda di un turismo incontrollato e i residenti lasciano la città. Il decoro dei centri storici si può tutelare attraverso il rispetto delle norme esistenti sul buon costume che, spesso, vengono ignorate. Allo stesso modo il decoro si misura anche con la sicurezza nei centri storici”.

CNA: "Ok ma serve più sostegno all'artigianato e più contrasto all'abusivismo commerciale"

“Prima che patrimonio mondiale, il centro di Firenze è patrimonio dei fiorentini: ogni iniziativa che favorisce questa riappropriazione non può che trovarci concordi”. Così Luca Tonini, presidente di CNA Città di Firenze, sulla proposta di legge di iniziativa popolare a tutela dei centri storici presentata ieri dal Sindaco Dario Nardella.

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“Positivo l’obiettivo di ripopolare il centro di cittadini, negozi di prossimità e laboratori artigianali perché valorizza l’unico modello economico, quello della bottega, che ancora lo sviluppo economico al territorio: crea occupazione (non spostandola dove il costo del lavoro è più conveniente), offre servizi e prodotti che lo valorizzano distinguendosi per peculiari materiali e competenze caratteristici (non certo privi di riferimenti concreti al luogo d’origine), fa economia reale (e non l’impalpabile, se non per pochi, finanziaria)” prosegue Tonini.

Ok da CNA anche alla proposta di regolamentazione degli affitti brevi, in particolar modo del far west che si è andato creando negli anni nell’offerta dei privati. “Certo, occorrono dei correttivi e siamo a disposizione per fornire il nostro contributo – conclude Tonini – In particolare, riteniamo necessaria una maggiore incisività di azione a sostegno dell’artigianato e a contrasto tanto dell’abusivismo quanto delle produzioni di bassa qualità, spesso di origine straniera, che trovano attualmente ampia diffusione nelle sedi più varie, dai mercati tradizionali ai bookshop museali”.

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