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Questione province, Rossi lancia la riforma: creare "tre aree vaste"

Il governatore della toscana ha in mente un riforma istituzionale regionale precisa: accorpare tre grandi aree geografiche, con Firenze, Siena e Pisa capoluogo

Questione province; abolirle, riformarle, ridisegnarle. Ieri il presidente della Regione Enrico Rossi ha lanciato la propria idea per quel che riguarda la Toscana. Non più 10 province ma tre aree vaste: quella del Sud, con Grosseto, Arezzo e Siena capoluogo; quella della Costa, con Massa, Lucca, Livorno e Pisa capoluogo e, infine, quella metropolitana, con Prato, Pistoia e Firenze capoluogo. Questa la proposta “di riorganizzazione istituzionale per la Toscana” avanzata dal governatore durante l’intervista con Daniele Magrini, direttore di Toscana Tv (l'intera intervista sarà trasmessa dall'emittente oggi alle 22,15).

“Le aree vaste – ha sottolineato Rossi – non sono una novità per la nostra regione e possono consentire una riorganizzazione di servizi e strutture andando oltre la semplice somma di più province”. Quanto ai capoluoghi, ha aggiunto Rossi, “la Regione ha bisogno di interlocutori forti con cui discutere e agire. Il dibattito – ha continuato – è ancora aperto al contributo di tutti, con la consapevolezza, però, che sia necessario semplificare. Purtroppo, la riforma istituzionale del governo è una riforma a metà, che, più che soddisfare le esigenze di riorganizzazione istituzionale dell'Italia, punta ad accontentare i mercati e Bruxelles. Si sarebbe dovuto iniziare prima da una revisione del Parlamento, con il dimezzamento dei parlamentari, in linea con gli altri Paesi europei. Poi si sarebbe dovuto procedere all'unificazione dei Comuni sotto una quota dimensionale per abitante. La riforma così come è, purtroppo non servirà a nessuno”.
 

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