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Riordino delle province, Rossi: "La mia proposta ha creato il finimondo"

Il presidente della Regione ha in mente una Toscana con tre sole province/aree vaste: Firenze, Siena, Pisa. E su chi lo critica: "Aspetto le proposte degli altri"

“Accuse ridicole di campanilismo per le mie origini pontederesi, sberleffi, invettive e persino minacce di dimissioni”, insomma “si è scatenato il finimondo”. Il virgolettato piccato è di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. Il tema è di quelli spinosi, la riforma istituzionale della Toscana presentata nei giorni scorsi dallo stesso governatore. Una sorta di riordino territoriale poggiato sulla ridefinizione delle province: non più 10 ma tre aree vaste con “riferimenti naturali e baricentrici nei tre capoluoghi di Firenze, Siena, Pisa”.

“Ero e sono per abolire le Province. Dopo la 'riformucchia' di Governo e Parlamento ho avanzato una proposta per avviare il dibattito. Adesso aspetto le proposte degli altri. Anche in democrazia vale l’antico detto: stretta la foglia larga la via dite la vostra che ho detto la mia ...”, ha sottolineato Rossi. “Sarebbe interessante che i parlamentari che hanno votato la legge ci dessero anche qualche lume su come applicarla in Toscana. In fondo, piaccia o non piaccia, il Parlamento è all’origine di questo ‘riordino’ e al Parlamento tutto tornerà con il progetto di legge per le decisioni finali”, ha aggiunto Rossi. “Noi abbiamo avanzato una proposta. Adesso dovrà lavorare il Comitato delle autonomie locali e poi anche il Consiglio regionale. Fare le riforme è difficile ma non impossibile. Su questo tema, allo scopo di consentire che si sviluppi una discussione ampia e approfondita, il Presidente e la Giunta regionale, non diranno più nulla sull’argomento finché non spetterà di nuovo a noi la parola”, ha concluso il presidente toscano.
 

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