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Giovedì, 28 Marzo 2024
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I dipendenti comunali occupano Palazzo Vecchio. Renzi: "Una pagliacciata"

L'assemblea generale dei lavoratori comunali, contro la messa in mora delle buste paga, da via dei Gondi si è spostata nel cortile della Dogana. Renzi: "Polemica politica sulla pelle dei lavoratori"

Ieri mattina, nonostante la pioggia, erano in tanti in piazza della Signoria. Mille e cinquecento, secondo la Rsu di Palazzo Vecchio che ha raccolto i dipendenti comunali in assemblea generale. Non al Mandela Forum e neppure all’Obihall. La riunione si è tenuta in via dei Gondi, a fianco dei muri spessi del Comune. Proprio lì sotto per far sentire – al sindaco Renzi – tutto il loro disappunto per la messa in mora delle buste paga. Vecchia storia, che risale agli inizia del 2000. Con i sindacati e i funzionari comunali che andarono a firmare accordi sui compendi accessori (o salario accessorio) che prima il Ministero dell’Economia, poi la Corte dei Conti ha ritenuto ‘gonfiati’. Troppi soldi fuori sacco, si parla di diversi milioni di euro spalmati in una decina di anni (2003 -2012).

Così l’amministrazione Renzi, che vuol recuperare i soldi contestati dai giudici contabili, ha provveduto già ad agosto ad inviare le lettere di messa in mora dei dipendenti. Con i sindacati e i lavoratori che si son messi, da parte loro, a far fortino, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta ancora in corso. Le lettere, tuttavia, sono continuate ad arrivare, e i sindacati hanno chiamato alla protesta. Quella di ieri appunto: “Renzi dice di voler dare 100 euro a chi ne guadagna meno di 2000 - ha polemizzato Mauro Comi, il segretario della Rsu – ma intanto ci taglia le buste paga”. Quella che per via della pioggia ha portato i dipendenti ad ‘occupare’ in maniera simbolica il cortile della Dogana di Palazzo Vecchio.

L'assemblea generale dei dipendenti comunali - fonte Facebook

RENZI – Un azione che il sindaco ha giudicato come una “pagliacciata con cui si è strumentalizzato Palazzo Vecchio”, realizzata con obiettivi di “polemica politica” e “sulla pelle dei lavoratori”. “Con quello che è stato fatto stamani – ha detto ieri Renzi – si è impedito l’accesso dei turisti a Palazzo Vecchio, arrecando un danno economico alle casse dei fiorentini e i fiorentini devono sapere che per questa pagliacciata hanno perso dei soldi; poi vedremo, a norma di legge, se questa cosa di oggi è corretta o no”.

Renzi ha poi spiegato di aver concesso per l’assemblea di stamani “l’ippodromo del Visarno, ma evidentemente poi è stata fatta un’altra scelta, per questioni di visibilità”. “Questa vicenda, che va avanti da molti anni, è nata da una richiesta del Pdl, effettuata dall’allora consigliere comunale Gabriele Toccafondi”, ma “noi siamo comunque impegnati per risolverla”, ha poi detto Renzi, ricordando anche che l’invio delle lettere di messa in mora è “un atto dovuto, previsto dalla normativa”.

Nel merito della discussione, il sindaco ha aggiunto che “ci sono lavoratrici e lavoratori che hanno fatto e stanno facendo del loro meglio per affrontare questa vicenda e poi – ha sottolineato – c’è una frangia minoritaria che sceglie di alimentare la polemica, che è una polemica politica, sulla pelle dei lavoratori, invece di occuparsi della loro tutela”.

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