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Pronto soccorso in crisi: la Regione assume neo-laureati

Allarme da vertici: "E' emergenza". Dentro i "non specializzati", ma le opposizioni attaccano: "Misure tardive"

Assumere neo-laureati in medicina ancora non specializzati per far fronte alla "grave sofferenza di organico" dei pronto soccorso toscani, da tempo in affanno. E' uno dei provvedimenti assunti dalla Regione Toscana, che ha reso noto di aver approvato "misure straordinarie" in due delibere.

Per i neo-laureati il percorso formativo delineato durerà due anni ed è rivolto ai laureati in medicina e chirurgia di età non superiore a 35 anni e non in possesso di specializzazione: sarà coordinato da un "board tecnico", la cui responsabilità verrà affidata al direttore del Deu (Dipartimento Emergenza Urgenza) della Asl Toscana centro.

La sofferenza di organico, spiega la Regione, riguarda il personale medico che infermieristico ed è "una vera emergenza nazionale". In Toscana, si spiega ancora, il numero di accessi al pronto soccorso è in costante aumento, e nel 2018 gli accessi complessivamente registrati a livello regionale sono stati oltre 1.500.000.

Nell'attesa della conclusione della pubblica selezione, indetta da Estar nel febbraio 2019 per il conferimento di incarichi a tempo determinato, le due delibere proposte dall'assessore Saccardi ed approvate dalla giunta intervengono anche con l'indizione di procedure concorsuali.

Riguardano la copertura di posti a tempo indeterminato nei profili di dirigente medico nella disciplina di medicina interna (ed equipollenti), con la clausola della possibilità di assegnazione temporanea al pronto soccorso per un periodo non inferiore a due anni (accompagnato da un periodo di addestramento on the job), e non superiore a tre anni, salvo diversa volontà degli interessati di prolungare la permanenza in pronto soccorso.

Gli interventi sono una prima toppa sul personale: la Regione spera così di rafforzare le truppe del pronto soccorso. Presso la Presidenza è stato costituito anche un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali mediche per affrontare il problema e dare risposte. 

La decisione ha scatenato la reazione delle opposizioni. Di misure "tardive" che "puzzano di campagna elettorale" parla il portavoce dell'opposizione in Consiglio regionale Jacopo Alberti (Lega): ""Sono anni che denunciamo inascoltati: noi e i pazienti. Adesso la Regione ha dovuto ammettere che mancano 147 operatori, la vera emergenza nei pronto soccorso è il personale, con il gravissimo rischio di interruzione del servizio. Due concorsi, uno con graduatoria già esaurita, l’altro con 19 partecipanti, mettono in evidenza che non sono posti di lavoro appetibili".

Misure che invece valuta come "positive" il Presidente della Commissione sanità Stefano Scaramelli: “Un’emergenza, come quella della carenza di organico sia di personale medico che infermieristico va affrontata come tale. E’ necessario che venga considerata una priorità e bisogna agire velocemente, senza ricorrere a procedure troppo lunghe".

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