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De Magistris (Unione Popolare) a Firenze: “Lavoro, sanità, scuola. Attuiamo i diritti che già sono in Costituzione”

Il leader di UP in comizio in città: “Noi unica novità al consociativismo che unisce destre e centrosinistra”. Marconcini: “Dall'aborto ai beni non tassati, il Vaticano è un problema”

No all'invio di armi all'Ucraina, tassazione degli extra profitti delle aziende energetiche per far fronte al caro bollette, abolizione del Jobs act e introduzione del salario minimo a 10 euro, massimo 15 alunni per classe per evitare il fenomeno delle “classi pollaio” e consentire un'istruzione di qualità, più ispettori contro le morti sul lavoro, aumento della tassazione ai “super ricchi” per aumentare i finanziamenti a scuola e sanità pubbliche.

Sono alcuni punti del programma di Unione Popolare, la forza che mette insieme Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, ManifestA e DeMa e il cui leader, l'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ha fatto tappa ieri sera a Firenze, in piazza Poggi.

“Nessuno pensava che potessi diventare sindaco di Napoli. Poi ho governato dieci anni”, arringa De Magistris le oltre cento persone accorse ad ascoltarlo. "Siamo in un sistema", prosegue l'ex magistrato, che va “scassato”. “Noi possiamo farlo - sostiene -, perché non abbiamo le mani legate da interessi con le multinazionali o con la borghesia mafiosa”.

Prima di Firenze il leader di Unione Popolare era stato a Venezia, davanti all'azienda dove il 16 settembre è morto il 18enne Giuliano De Seta. Era in tirocinio, gratuito, per il programma dell'alternanza scuola lavoro.

“Un programma previsto da una legge infame voluta dal governo Renzi”, attacca l'ex sindacalista Usb Stefano Cecchi, candidato alla Camera al collegio uninominale di Firenze. “Per questo - dice -, nel programma abbiamo l'assunzione di 10mila nuovi ispettori. Che facciano però controlli seri, non avvisando i 'padroni' prima di arrivare”.

“L'alternanza scuola lavoro deve essere cancellata subito. La 'buona scuola' di Renzi è stato un devastante fallimento”, gli fa eco De Magistris, che poi parla di “un grande piano di occupazione nel settore pubblico, sostegno agli imprenditori che investono e creano lavoro, oltre naturalmente ad una lotta serrata all'evasione fiscale. Da lì possono arrivare risorse da destinare a chi è più in difficoltà”.

L'ex sindaco partenopeo cita spesso la Costituzione, “perché nella Carta c'è già tutto: il diritto alla salute, all'istruzione, al lavoro, ad una retribuzione dignitosa. Diritti che però oggi non sono garantiti”.

Si sofferma più volte sull'articolo 3, nella parte che prescrive come sia "compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che, limitando la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Poi chiede uno “stop alle privatizzazioni selvagge” e invoca “una vera tutela dei beni pubblici e comuni. Io sono stato l'unico sindaco ad aver fatto rispettare il referendum sull'acqua”. Quanto all'ambiente, "dobbiamo puntare sulle rinnovabili, così che l'Italia possa diventare auto sufficiente sull'energia".

Sul voto utile, invocato dal pd, Unione Popolare ribalta la questione. “Dal Pd a Fratelli d'Italia, sono tutti parte dello stesso sistema economico. Non è votando Pd che cambieranno le cose”, attacca Samuela Marconcini, candidata all'uninominale della Camera di Scandicci. "Il voto utile è quello dato a noi, perché noi siamo come voi, siamo quelli che non arrivano alla fine del mese".

“Basta vedere come hanno votato in parlamento, allo stesso modo, sulle questioni fondamentali che riguardano ambiente, sanità, lavoro, guerra”, gli fa eco Yana Ehm, ex 5 Stelle e poi tra le fondatrici di ManifestA, candidata in Toscana al plurinominale della Camera. “Abbiamo idee e soluzioni per attuare le nostre proposte. Dove troviamo i soldi? Iniziamo - spiega Ehm -, a tagliare le spese militari, pensiamo che abbiamo speso 7 miliardi di euro per invio di armi all'Ucraina e 12 di aumento alle spese”.

E a proposito di risorse, “tassiamo di più i beni del Vaticano sparsi per l'Italia. La presenza del Vaticano è un problema, dalle pressioni sugli obiettori per non praticare l'aborto all'insegnamento della religione nelle scuole pubbliche. C'è molto da cambiare”, sottolinea ancora Marconcini, ricercatrice indipendente e guida turistica, ex consigliera comunale ad Empoli nella lista 'Fabrica comune per la sinistra'.

“Non dobbiamo essere noi a pagare questa crisi, ma chi si sta arricchendo sulle spalle dei lavoratori”, aggiunge Francesca Conti, in quota Pap, candidata all'uninominale fiorentino del Senato.

De Magistris ricorda anche l'impegno "a fissare un salario minimo a 10 euro l'ora". "Ora ne parlano tutti, ma hanno governato per anni e non l'hanno fatto", rincara Cecchi.

Poi l'appello finale. “Tanti sono indecisi. Siamo l'unica novità rispetto al sistema consociativo, alternativo alle destre ma anche al cosiddetto centrosinistra, che nel 'draghismo' ha fatto politiche molto simili a quelle delle destre. Convincetene non uno, ma dieci, quindici - chiede De Magistris ai militanti, ricordando l'appoggio ricevuto dal francese Melenchon e dallo spagnolo Iglesias -. Vedrete che entreremo in Parlamento. Non immaginate la faccia che faranno”.

FOTO - De Magistris (Unione Popolare) a Firenze

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