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Congresso Pd, in Toscana e a Firenze vince Renzi: il sindaco oltre il 50% | DATI

A Renzi su un totale di 30.925 elettori va il 51,29% dei voti, a Cuperlo il 38,10%. Segue Civati con il 9,70. Quarto Gianni Pittella con lo 0,91%. Tra le province Cuperlo si aggiudica Pisa, Livorno e Massa Carrara

Congresso Pd, il primo round vero l’ha vinto Matteo Renzi. Attenzione, il sindaco di Firenze non è il nuovo segretario del Pd. Per questo, stando ai sondaggi, c’è da attendere solo l’8 dicembre. Le primarie vere e proprie, appunto. Quei gazebo aperti a tutti, iscritti e non iscritti al Pd, previo versamento di due euro nelle casse del partito. Prima della tornata elettorale dell’Immacolata, tuttavia, c’era da passare lo scoglio interno.

Con ordine: il Pd ha strutturato il meccanismo congressuale partendo dal basso. Prima il voto nei circoli per l’elezione dei nuovi segretari provinciali. Poi si è entrati nella logica del congresso. Come? Passando per la scrematura tra i quattro candidati alla guida futura del partito: Renzi, Cuperlo, Civati e Pittella. Da quattro a tre, scartando il candidato meno amato. Letteralmente: quello che ha collezionato meno crocette tra sabato 16 e domenica 17 novembre. Metodo da nomination alla Grande Fratello, senza televoto, intendiamoci, un eliminato dai circa 6mila circoli democratici: Pittella (che a quanto pare starerebbe già diventando renziano).

AFFLUENZA E PARTECIPAZIONE IN CALO
 

Il fatto vero, al di là di ciò che era dato per scontato (la terzina che si sfiderà l’8 dicembre), rientrava tutto nella dialettica politica. E di potere interno. Come dire, un conto è vincere le primarie, un altro è essere il favorito tra gli iscritti, il motore del partito, tra quei volontari che friggono le patatine alle Feste Democratiche o dell’Unità. L’anima e il braccio dem. La vera sfida di Cuperlo e quindi di D’Alema era proprio questa: dimostrare che dentro al Pd c’erano due partiti. Uno allargato, favorevole a Renzi (il tutto con la gentile collaborazione dei delusi di Berlusconi e del centro-destra, o delle crocette una – tantum); l’altro dei duri e puri, quei ‘figli’ dell’antropologia comunista, dei discendenti del partito-chiesa, degli attivisti della prima ora e della seconda e terza generazione, sorridente a Cuperlo. Così non è andata e a vederla bene il progetto D’Alema Cuperlo del patito a doppia velocità, che necessariamente avrebbe pesato nell’agenda del Renzi segretario, si è disciolto.

Prendendo i dati in percentuale nazionale, al netto delle logiche regionali – del chi vince dove –, delle polemiche e accuse su brogli o irregolarità (Pippo Civati: “Stiamo raccogliendo numerose segnalazioni di incredibili irregolarità. Il Pd rischia di uscirne completamente screditato, intervenga la commissione e sanzioni i disonesti”. Tra i casi più gravi c'è Isernia. “Nel 2012 erano registrati 535 tesserati, 429 tessere risultanti prima del congresso e altre 201 inviate in fase congressuale, per un totale di 630. Ieri il numero di votanti si è magicamente chiuso a 823, quasi 200 in più delle tessere effettivamente presenti sul territorio. E’ una vergogna”. Patrizio Mecacci, coordinatore del Comitato Cuperlo: “Gli scandalosi verbali della provincia di Salerno parlano di 12.959 votanti e di 9225 voti a Renzi, mentre nella provincia di Bologna i voti validi sono stati 7781. Sempre nella provincia di Salerno, ad Atena Lucana, si è arrivati all’assurdo che a Renzi sono stati attribuiti 242 voti di iscritti mentre alle ultime politiche i voti al Pd sono stati 204”), Renzi ha allungato e allargato il consenso interno.

Così in Italia. Così in Toscana dove il sindaco di Firenze, più che incrementare ha confermato grossomodo i risultati dello primarie dello scorso anno. A Renzi su un totale di 30.925 elettori va il 51,29% dei voti, a Cuperlo il 38,10%. Segue Civati con il 9,70. Quarto Gianni Pittella con lo 0,91%. Dai dati diffusi nel primo pomeriggio dal Pd toscano, in una conferenza stampa tenuta dal segretario Ivan Ferrucci, Renzi vince nella maggioranza delle province mentre Cuperlo si aggiudica Pisa, Livorno e Massa Carrara.

DATI – Analizzando il dato, provincia per provincia, il ‘rottamatore’ ha dominato la partita nell'Empolese-Valdelsa, al top con il 68,60% dei voti; a Lucca (68,02%); a Pistoia (66,16%). Le stesse federazioni dove vinse anche contro Bersani nelle primarie del centrosinistra del 2012. A Firenze, il primo cittadino ottiene il 54,07% contro il 37,6 di Cuperlo. Ben al di sopra del 50% anche ad Arezzo (57,4), Grosseto (59,7%) e a Siena (52,2%). Il gradimento più basso per il sindaco toscano a Massa Carrara (31,7%). Cuperlo, invece, guadagna tre province per complessive 4 federazioni: Livorno (51,3%), Pisa (49,2%), Val di Cornia-Elba (53,8%) e con il miglior risultato a Massa Carrara (62,9%). Per Civati in Toscana (9,7%) la percentuale più alta di voti arriva da Prato con il 20,9% delle preferenze, seguita da Siena (13,2%). Pittella, che su scala regionale ottiene lo 0,91%, è andato forte in Versilia dove raggiunge il 12,7%.

Congresso Pd - risultati Toscana-2

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