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Primarie Pd, arrivano le modifiche allo Statuto per far correre Renzi

Il segretario del partito democratico starebbe facendo preparare ai suoi una modifica transitoria allo Statuto per permettere anche al sindaco Renzi di correre nelle primarie Pd

La norma che consentirà al sindaco di Firenze, Matteo Renzi, di partecipare alle primarie del Pd è pronta. A quanto riportato dall’Unità, nell'Assemblea nazionale del 13 e 14 luglio si potrà chiudere la pratica interna per la sua presentazione come candidato alle primarie. Al momento, secondo lo Statuto, il candidato naturale sarebbe il segretario. Ma il ciclone Renzi ha messo alle strette i vertici romani del partito, arrivando così a strappare una sorta di deroga, che permetterà al rottamatore di correre per la leadership del primo partito nazionale sondaggi alla mano.

Poche righe, con cui far cedere i paletti fissati nello Statuto. Non di secondaria importanza anche i requisiti d’accesso alla sfida interna, cioè “quale quota percentuale di firme (l’ipotesi più quotata è il 10%) di quale organismo dirigente (Assemblea nazionale o Direzione) sia necessaria per poter partecipare”. Quale che sia il metro questo non dovrebbe precludere l'accesso a Renzi.

Ma non è tutto. Se la norma permetterà di disporsi nelle batterie di partenza, dopo l’estate arriverà la cosiddetta “carta d’intenti”, che dovrà essere sottoscritta da tutte le forze in campo. Nel documento siglato ci sarà quasi di sicuro un tetto di spesa a disposizione del candidato durante la campagna oltre a una seconda norma. Tutt’altro che secondaria. Quella su chi potrà essere accolto sotto i gazebo Pd, nell'ottica di evitare la possibilità di infiltrazioni da parte di sostenitori di altre parti politiche. Nella segreteria del Pd  si starebbe ragionando sull’istituzione di un Albo degli elettori a cui iscriversi una settimana prima dell’istallazione dei gazebo.

La carta d’intenti, che dovrebbe essere presentata entro già luglio, servirà per entrare nella coalizione progressista di centrosinistra sia per le parti politiche sia per le associazioni. Il documento dovrebbe contenere anche un vincolo di maggioranza per votare in Aula. Tornando alle primarie sarebbero in programma a dicembre, sempre che il governo Monti non venga fatto cadere prima.




 

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