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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Terapie con i cannabinoidi in regione: proposti i preparati galenici

Due proposte sull'introduzione nella sanità regionale dell'uso di cannabinoidi a scopo terapeutico. Quella dei Fds-Verdi spinge per i preparati galenici e l'utilizzo in più patologie

La terapia con i cannabinoidi  per combattere il dolore, se venisse introdotta potrebbe venir estesa a più tipi di terapie, oltre a quella del dolore anche alle cure palliative. Almeno questo sarebbe l’obbiettivo di una delle due proposte illustrate in commissione sanità a firma Pd e Fds Verdi. La prima, come ha spiegato il firmatario Pd Enzo Brogi, consiste nel sancire in modo permanente il diritto all’uso dei farmaci cannabinoidi nel sistema regionale. La Toscana farà l’apripista di una battaglia nazionale, visto che sarà la prima in Italia, con lo scopo di arrivare ad una vera e propria legge "visto il significato simbolico e giuridico nelle fonti del diritto del provvedimento legislativo".

GALENICI - La seconda proposta, firmata Fds Verdi,  concerne l’utilizzo dei cannabinoidi  anche attraverso  “preparazioni galeniche”, visto l’utilizzo in altri paesi nel caso di malattie come glaucoma, epilessia, patologie neurologiche e psichiatriche, stress post-traumatico, emicrania fino alla depressione.  

A settembre cominceranno le consultazioni ma c’è chi  non è d’accordo. Come alcuni consiglieri  Pdl più  per una questione tecnica più che ideologica: "In questi casi - sottolineano Villa e Mugnai - la politica deve farsi da parte e lasciar parlare la scienza. Noi non abbiamo pregiudizi nei confronti dell'uso di questo tipo di farmaci, e non diciamo un no a priori. Aspetteremo le audizioni in commissione sanità a settembre per poi formulare, fatti i dovuti approfondimenti, la nostra proposta". Secondo il duo celeste "vi sono inoltre dei dubbi sulla competenza regionale in questa materia, infatti anche nel caso di un'eventuale approvazione delle proposte di legge, l'utilizzo di farmaci derivati dalla cannabis richiederebbe un'autorizzazione all'Ufficio centrale stupefacenti del ministero della Salute, al fine di poterli importare dall'estero, operazione che avrebbe dunque un costo esorbitante".
 

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