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Palazzo Vecchio: Sacchi a Milano, a Nardella la delega sulla cultura

L'assessore entra nella giunta meneghina di Sala ma resta presidente della Pergola. Il sindaco di Firenze: "Opportunità di crescita del rapporto tra Firenze e il capoluogo lombardo”

L’assessore alla cultura, moda, design e relazioni internazionali Tommaso Sacchi si è dimesso per entrare nella giunta di Beppe Sala a Milano. Le sue deleghe sono state assunte dal sindaco Dario Nardella ad interim.

“Tommaso Sacchi è stato con me come caposegreteria per 5 anni, poi assessore per due anni e mezzo - ha dichiarato il sindaco Nardella - e posso dire che è stata una scommessa vinta prima sotto profilo tecnico e poi politico-amministrativo. Del resto la sua chiamata a Milano, avvenuta in maniera condivisa, è il riconoscimento del buon governo della città e della qualità delle nostre politiche culturali. Sono ovviamente dispiaciuto sul piano umano ma considero questo non un addio ma un’opportunità di crescita del rapporto tra Firenze e il capoluogo lombardo”.

La Pergola

Il sindaco ha annunciato che temporaneamente Sacchi rimarrà presidente della Pergola, d’intesa con i soci, il presidente della Regione e di Fondazione CR Firenze e con il sindaco Sala. Inoltre il sindaco ha annunciato a breve un incontro con tutte le associazioni culturali cittadine per un momento di confronto, la prossima visita della commissaria europea alla cultura Marija Gabriel e le celebrazioni per il 50esimo anniversario Unesco che si terranno proprio a Firenze.

“Ho deciso di tenere la delega alla cultura - ha concluso - perché ritengo fondamentale avere una transizione senza strappi: per ora sarò concentrato nel mantenere la continuità grazie alla dirigente Gabriella Farsi e tutta la struttura amministrativa, di recente arricchita di due nuove figure apicali, senza tralasciare nulla”.

Sacchi: "Grazie a entrambi i sindaci"

Sacchi ha ringraziato i due sindaci per la fiducia accordata in passato e futura e tutto lo staff. “Lascio un’impostazione solida - ha sottolineato -: un’attenzione viscerale verso l’arte e le produzioni contemporanee, un sistema di contribuzione triennale alle associazioni culturali per dare maggiore continuità al loro operato, la riapertura di una ventina di spazi dismessi e ora rigenerati e dedicati in via prioritaria proprio alla cultura, dalla Manifattura Tabacchi al Memoriale di Auschwitz, dal teatro Niccolini alla Palazzina Indiano Arte. Ho dato tutto me stesso e porterò questa esperienza formativa incredibile con me, continuando a collaborare con Firenze da lontano”.
 

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