rotate-mobile
Politica

Obihall, da Firenze Orlando sfida Renzi:  “Sarò il segretario Pd”

Il Ministro della Giustizia sceglie Firenze per lanciare la propria candidatura a segretario del Pd. Tante buone intenzioni, ma il pubblico non si scalda

La guerra delle cifre, questa volta, si combatte sulle sedie. Quelle piazzate ieri sera all'interno dell'Obihall, location scelta dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando per presentare la propria candidatura a segretario del Pd. 300 dice qualcuno, 400 rispondono altri. Insomma, non esattamente il pienone. Curiosa la scelta del luogo, lo stesso che volle Renzi per aprire la campagna referendaria a favore di un tragico (da un punto di vista elettorale) Si. Nell'occasione, ne furono rimosse diverse file poco primo dell'intervento dell'ex capo del Governo. Col senno di poi, l'inizio della fine. Ma è proprio Orlando a far capire, da subito, che non è più tempo di malizia. 

“Sono partito da un circolo del Pd di Roma, non da Firenze. Non c'è nessuna simbolicità se non il fatto che Firenze è una grande città, importante per la sinistra.” Ecco, la sinistra. E' questa una delle parole che maggiormente farà capolino nel lungo intervento del Ministro, intervistato ieri dal giornalista dell'Huffington Post Alessandro De Angelis, di fronte ad una platea, invero, alquanto freddina nei confronti del nuovo candidato. Il 'mood' è quello di un continuo “correre ai ripari” dopo i disastri renziani, e allora spazio a concetti come dialogo necessario, pluralismo, partito inclusivo. 

Ho le qualità per unire” aggiunge ancora il Ministro “non sono renziano, votai Cuperlo come Rossi, ma chi perde sostiene chi ha vinto. Voglio i voti del centro sinistra, si chiama la gente a votare a favore di qualcosa o qualcuno, non contro”. Chiari i riferimenti a Renzi e ad Emiliano appena sono volati i primi stracci in casa Pd, mentre l'ammissione di non-renzianità è dedicata ai fuoriusciti dal partito, Rossi in primis.

In platea non mancano alcuni big della sezione toscana, dal sindaco di Pisa Filippeschi (“dobbiamo equilibrare il partito”) al vignettista e direttore de L'Unità Sergio Staino. Insomma, tutti assieme per salvare il partito, ultimo baluardo contro l'avanzata dei populisimi. Orlando, che è tifoso della Fiorentina (“mio nonno è di Montaione, a 5 anni mi regalarono una maglia della Viola”), si mostra sicuro, a lui il ruolo di paciere in un partito che deve ritrovare un dialogo interno dopo anni di uomo solo al comando. “Speravo non si arrivasse al congresso in questo modo. Un congresso è fatalmente divisiso, non è la strada migliore per unire, speravo ci fossero passaggi precedenti. Siamo qui perchè ci sono candidati che non si risparmiano colpi e temo che il Pd possa non sopravvivere. Non è solo colpa di D'Alema”.

FOTO - Obihall, Orlando sfida Renzi in casa: "Sarò il segretario Pd"

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Obihall, da Firenze Orlando sfida Renzi:  “Sarò il segretario Pd”

FirenzeToday è in caricamento