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Lunedì, 25 Settembre 2023
Politica

Airbnb, governo prepara la stretta: divieto di una sola notte, codici e multe da migliaia di euro

Il governo manda la bozza della nuova legge ai sindaci, Nardella: "Da nostro pressing primi risultati, ma non basta"

Il governo si prepara a varare la stretta sugli affitti brevi, pernottamenti in strutture affittate da privati anche attraverso piattaforme come Booking e Airbnb. Nella tarda serata di ieri, mercoledì 6 settembre, il ministro del turismo Daniela Santanchè ha infatti fatto sapere di aver consegnato "ai soggetti interessati il testo della nostra proposta normativa al fine di formulare soluzioni efficaci ed efficienti che possano essere altamente condivise". "Sono molti anni - ha scritto la ministra su Facebook - che si aspettava un intervento specifico".

Il testo è stato dunque inviato alle associazioni che lavorano nel settore e a breve dovrebbe arrivare anche in Parlamento. Una delle novità più importanti è l'introduzione della permanenza minima di due notti per chi prenota nei centri storici delle città metropolitane e nei comuni ad alta densità turistica (tra i quali Firenze).

Con il ddl verrà poi istituito un Codice identificativo nazionale (Cin) per ogni immobile affittato che prende il posto di quelli regionali (i così detti "Cir"). Già oggi chi affitta il proprio immobile è obbligato a comunicare l'avvio dell'attività ottenendo un codice alfanumerico per identificare la propria struttura, ma l'obiettivo del governo sarebbe quello di uscire dalla frammentazione attuale e creare una banca dati nazionale. Non esporre i codici negli annunci, secondo le indiscrezioni, comporterà una sanzione da 500 a 8mila euro.

In particolare nella bozza del nuovo decreto si esplicita come "gli affitti brevi per finalità turistiche di immobili a uso abitativo situati nei centri storici dei Comuni capoluogo delle Città metropolitane, non potranno avere una durata inferiore a due notti consecutive". Si tratta appunto di Firenze, Roma, Napoli, o Venezia ma anche Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Messina, Palermo, Reggio Calabria e Torino.

La norma che il governo è pronto a emanare prevederebbe inoltre che solo le seconde case potranno essere affittate per finalità turistiche: il divieto di affitti brevi sarebbe infatti previsto per gli appartamenti "di residenza della parte conduttrice". 

Stretta anche sul numero di appartamenti che potranno essere associati al regime fiscale per gli affitti brevi: da quattro scendono a due, superato tale tetto si presume che l'attività venga svolta in forma imprenditoriale (non più quindi affittabili con Airbnb). L'obbligo di riscuotere l'imposta di soggiorno finisce invece ai portali telematici.

Nardella: "Primi risultati"

Il sindaco Dario Nardella, che da tempo chiede una legge nazionale e che ha annunciato una norma comunale per fermare il proliferare degli Airbnb nell'area Unesco, mostra soddisfazione, anche se il primo cittadino non manca di mandare alcuni 'appunti' a Roma.

"Nella bozza del ddl sugli affitti brevi che ci è stata inviata ieri sera c’è a prima vista un primo passo avanti, che è il limite a due alloggi per il regime fiscale agevolato. Ma da solo serve a poco. Il limite dei due alloggi per essere efficace dovrebbe anzitutto valere in assoluto per ciascun proprietario persona fisica o giuridica sulla piattaforma on line", dichiara Nardella oggi, giovedì 7 settembre.

"In attesa di leggere approfonditamente la bozza - prosegue il sindaco -, posso dire che è necessario aggiungere altri punti che i sindaci delle città metropolitane avevano chiesto, come un tetto massimo di giorni per alloggio (che però pare appunto previsto, con il minimo di due notti, ndr) e soprattutto la zonizzazione, ossia poteri specifici ai comuni per limitare tout court anche temporaneamente gli affitti turistici in determinate zone della città a particolare valore storico e con particolare concentrazione del fenomeno".

"Il modello migliore e più efficace a mio avviso è quello di New York dove si riporta all’origine il concetto di sharing economy limitando i cosiddetti 'Airbnb' solo con la presenza del proprietario nell’appartamento (norma approvata proprio in questi giorni dalla Grande Mela, ndr). A questo modello dovrebbe tendere il ddl se si vogliono effetti concreti nelle nostre città dove il caro affitti e la perdita di identità culturale e sociale dei centri storici sono diventati un’emergenza", aggiunge il sindaco.

15mila alloggi utilizzati come affitti turistici

"A Firenze abbiamo stimato quasi 15  mila alloggi utilizzati con affitti turistici, un numero impressionante, tra i più alti d’Europa. Senza azioni forti non fermeremo questa emorragia. Per questo al momento andremo avanti con la nostra delibera urbanistica, senza tuttavia chiudere al confronto con il governo per arrivare ad una norma davvero efficace", conclude Nardella.

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