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Nuova Fortezza da Basso, il progetto per 'l'upgrade' entro aprile 2016

Firmato da Rossi, Nardella e Bassilichi il protocollo il rilancio del polo fieristico. Tappe serrate per "avare le carte in regola entro il 2017, l'anno del G7". Rossi estende l'invito a Marche e Umbria e lancia la Fortezza come fiera dell'Italia centrale

Entro dicembre il progetto preliminare. “Entro aprile” quello definitivo, poi il lancio della gara per l’affidamento dei lavori. Sono le tappe impresse dal presidente della Regione Enrico Rossi, il sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Firenze, Dario Nardella, e del presidente della Camera di commercio, Leonardo Bassilichi, per il rilancio della Fortezza da Basso, il polo fieristico del capoluogo toscano. Una riqualificazione che passa “da un percorso serrato”, sottolinea Nardella alla firma del protocollo d’intesa tra i 4 enti, “perché ci vogliamo presentare con le carte apposto all’appuntamento del 2017”, quando all’Italia toccherà il G7 “e la Fortezza è una delle location probabili per ospitarlo”. C’è questo, ed è una parte del discorso, ma c’è anche l’esigenza “di guardare oltre” il G7, ovvero, precisa il sindaco “la necessità che la regione e il suo capoluogo si dotino di un’infrastruttura che porti nuovo lavoro, un turismo qualificato e eventi capaci di dare dinamismo al tessuto economico”.

L’input all’operazione l’ha dato la Cciaa di Firenze: in pratica grazie alla vendita di due beni immobili, l’Ex Capitol e la Borsa delle Merci, la Camera entra nella proprietà della Fortezza acquistando azioni da Regione, Comune ed ex Provincia. Una proprietà a 4 speculare, ognuno cioè al 25% delle quote. Una compravendita i cui proventi saranno integralmente reinvestiti nell’opera di ammodernamento della struttura: “Stiamo parlando- spiega Bassilichi- di un’operazione da 50 milioni di euro: 40 saranno investiti nell’hardware, cioè la struttura; 10 nel software, ovvero gestione. Perché è chiaro che non possiamo sbagliare, avere cioè una bella macchina senza un pilota adeguato alla guida. Per questo ci stiamo avvalendo di competenze in ambito fieristico anche attraverso l’emanazione di bandi”.

Anche perché, continua, “il nostro territorio è attrattivo, per cui non dobbiamo perdere l'occasione dei prossimi 10 anni che saranno un crescendo costante”. C'è infatti “un mercato congressuale, piccolo, di persone che vogliono venire a Firenze, ma non ci sono stanze, non ci sono dimensioni: a Firenze mettere 4.000 persone a sedere in plenaria è difficile”. Stando alle linee guida del protocollo i 40 milioni saranno spesi per il rifacimento totale del padiglione Cavaniglia, la ristrutturazione straordinaria del padiglione Spadolini e il restauro delle mura compresi i camminamenti. Padiglione Spadolini e Cavaniglia “le due gambe- sottolinea Nardella- su cui si regge il progetto di riqualificazione”.

ROSSI E IL POLO FIERISTICO DELL'ITALIA DI MEZZO - E' all'interno di questa cornice che il presidente Rossi lancia la suggestione: un polo fieristico del centro Italia, a Firenze, negli spazi della Fortezza da Basso. Un ragionamento, quello del governatore, dimensionato visto che l’idea prende le fattezze di un preciso invito: “Se Umbria e Marche vorranno sfruttare Firenze, la Fortezza, si facciano avanti. Noi siamo disponibili ad accoglierle”. Umbra e Marche, due regioni non dette a caso visto che Rossi, nei giorni scorsi, sulle pagine del Corriere Fiorentino, ha proposto il dimezzamento delle regioni, da venti a dieci, avanzando la fusione tra Toscana, Umbria, Marche per servizi, funzioni e programmazione. Un assist che piace a Leonardo Bassilichi, presidente della Cciaa di Firenze: “Non me ne vorrà il sindaco Dario Nardella, ma il progetto per la nuova Fortezza non può restare confinata al capoluogo toscano”. Il tema, continua, “non è la Fiera di Firenze. L’ambizione di questo piano deve essere come minimo regionale”. Una risorsa, cioè da “mettere in rete con il territorio”.

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