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Renzi incontra Netanyahu nel 'suo' salotto buono, Firenze

Il primo ministro israeliano oggi a Firenze. Domani, probabilmente dopo il tramonto, il faccia a faccia a Palazzo Vecchio con Renzi. Massicce le misure di sicurezza, il Mossad in città. E piazza Ciompi sarà il cuore della protesta filo palestinese

Nel luglio del 2014 un pranzo informale e fuori scaletta con l’allora premier greco, Antonis Samaras. Lo scorso gennaio, con temperature decisamente più basse, a braccetto con la cancelliera tedesca Angela Merkel su è giù tra Palazzo Vecchio e gli Uffizi, il primo giorno. Il secondo, conferenza stampa alla Galleria dell’Accademia, sotto l’ombra del David di Michelangelo. Domani, sabato 29 agosto, sarà la volta del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu

Il fatto è che Matteo Renzi a fare il premier si sente a casa. E quando si è a casa, agli ospiti si offre il caffè in salotto. E’ per Renzi, Firenze è il salotto d’Italia. “La bellezza di Firenze salverà l'Europa”, disse Matteo spiegando il perché del vertice bilaterale con Angela nella città che ha dato i natali a Danta e al Rinascimento. Bellezza che più che l’Europa, salva in generale. Ma che, nel caso dell’uomo che ha dato gambe e fiato al fenomeno della rottamazione, conforta. Soprattutto negli intermezzi di realpolitik: si incrociano meglio sguardi pesanti tra mura e voci conosciute. Così Firenze, così i corridoi e le sale dai soffitti altissimi e paesaggi slontananti di Palazzo Vecchio dove sabato, il presidente del Consiglio, dopo il tramonto, incontrerà Netanyahu. Dopo, perché nella religione ebraica il sabato è il ‘Shabbat’, il giorno del riposo.

Tra Israele e Italia c’è “un’amicizia forte” che può essere rafforzata soprattutto nei campi del “turismo, tecnologia, scienza, cultura”, ha detto ieri Netanyahu a Milano durante la sua visita a Expo. In Africa, riferendosi all’esperienza in Senegal, “Israele e Italia collaborano. Potremmo aiutarne molti di più, perché non dieci, venti? Vogliamo e dobbiamo rafforzare la nostra collaborazione e sono pronto a parlarne con Renzi a Firenze”. Parleranno di questo, di rapporti commerciali, e probabilmente della minaccia che l’Is rappresenta per Gerusalemme. 

Questo per quel che riguarda il ‘Shabbat’. E tuttavia la visita di Netanyahu a Firenze comincerà questo pomeriggio e terminerà domenica. Nel mezzo, diverse suggestioni. La prima, l’arrivo, previsto intorno alle 15 all’aeroporto di Peretola. Ad accoglierlo, il sindaco Dario Nardella e Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti ma soprattutto, visto l’ospite, l’uomo di collegamento tra l’ufficio buono di Palazzo Chigi e il pianeta Israele. Fatti i saluti di rito la corsa in albergo, in centro. 

MASSICCIO SERVIZIO DI SICUREZZA - Di corsa. Altra suggestione. Di corsa e con attorno una scorta massiccia. In ordine sparso: cecchini, cani antiesplosivi, postazioni fisse dall’alto e in strada, divise, agenti in borghese, persino squadre antiscritte offensive. Il centro di Firenze, in pratica, sarà blindato, che sia visto o solo saputo. Non solo: ci saranno i servizi italiani e soprattutto gli agenti del Mossad che hanno supervisionato i preparativi e che seguiranno passo, passo, giorno e notte, la visita di Netanyahu. 

Ultima suggestione. Non è detto che Netanyahu farà visita alla sinagoga fiorentina. E non ci sarà un vero e proprio incontro con la comunità ebraica, se con una delegazione ristretta. Lo conferma la presidentessa della comunità, Sara Cividalli, che non ha nascosto un filo di delusione: “Poteva essere un’occasione…”

LA PROTESTA IN PIAZZA CIOMPI – Infine la protesta, perché in occasione la visita del premier Israeliano non mancheranno le voci contro. L’appuntamento, organizzato dall’Associazione di Amicizia Italo Palestinese, è per domani alle 18 in piazza Ciompi. “Invitiamo- scrivono i promotori della manifestazione in un comunicato stampa- la Firenze antifascista ed antirazzista ad esprimere il suo dissenso alla visita di Netanyahu, ma anche per chiedere la fine dell’occupazione in Palestina e il rispetto da parte di Israele dei diritti del popolo palestinese, del diritto internazionale ed umanitario”.

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