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Politica

Crisi politica a Palazzo Vecchio, Nardella silura l'assessora Del Re: "Pronto anche alle dimissioni"

Inaccettabile l'uscita della ormai ex titolare dell'urbanistica sulla tramvia al Duomo

Ciao ciao Cecilia Del Re. Dario Nardella questa mattina, con parole dure, ha 'dimissionato' l'assessora all'urbanistica, dopo che lunedì in consiglio comunale Del Re aveva aperto, senza parlarne con nessuno e lasciando a dir poco allibito lo stesso sindaco e l'intero gruppo Pd, ad un futuro passaggio della tramvia da piazza Duomo.

"Ho appena firmato il decreto per ritirare le deleghe", dice il primo cittadino ai giornalisti, convocati per l'occasione in mattinata a Palazzo Vecchio. Una decisione comunicata al capogruppo Armentano e ai vertici locali del partito, ma annunciata ufficialmente prima alla stampa che alla diretta interessata. Segno, anche questo, di un rapporto fiduciario frantumato. "Glielo comunicherò immediatamente", replica Nardella a domanda diretta.

"Una decisione sofferta e difficile", scandisce il sindaco, parlando lentamente e soppesando ogni, pesante, parola. "Sono molto amareggiato questa conclusione, ma era inevitabile", sottolinea ancora.

Le inutili scuse

A poco e nulla sono servite, o forse hanno addirittura peggiorato la situazione, le parole arrivate ieri sera dalla stessa Del Re, dopo che il sindaco le aveva chiesto una secca smentita e pubblica ammenda.

Del Re si è scusata, dicendo di essere stata poco chiara, ma aveva anche parlato di "strumentalizzazione" della vicenda, facendo capire che ci potrebbero essere stati "fraintendimenti" con la stampa. Scuse e presa di posizione che al sindaco non sono bastate.

"Ho parlato con molti capi redattori e tutti hanno confermato la versione uscita su tutta i giornali", ha detto oggi Nardella. Cioè che Del Re avesse aperto, senza alcun "fraintendimento", alla possibilità di tornare a discutere della tramvia al Duomo.

"Conflitto insanabile"

"Un tema - replica secco il primo cittadino -, che non è più riproponibile perché rimetterebbe in discussione l'intero assetto tramviario che stiamo costruendo per la città e in base al quale sono stato eletto ed ho ricevuto un mandato dagli elettori. Aver messo in discussione tutto questo ha aperto un conflitto insanabile con il sindaco e con l'amministrazione della città".

"Non è stato facile perché abbiamo lavorato alacremente affinché il piano operativo fosse il risultato di un lavoro di squadra e di impegno comune, ma il giorno della discussione in consiglio comunale è esplosa", dice testualmente Nardella, "una vera e propria bomba politica", quella sganciata appunto da Del Re, "su una questione che non ammette la più piccola ambiguità e incertezza".

"Da un lato apprezzo le scuse, ma la smentita netta e inequivocabile non è arrivata", spiega ancora il sindaco. Da qui la decisione di ritirare le deleghe all'urbanistica, perché altrimenti ne avrebbe risentito "la stessa mia credibilità e quella di tutta la giunta".

"Da quanto sono sindaco il rapporto con gli assessori si è basato su valori fondamentali come affidabilità, sincerità e coerenza", dice ancora il sindaco. Tutto questo è venuto meno con la ormai ex titolare delle deleghe all'urbanistica.

"Ambizioni personali"

Ma il sindaco ci va ancora più duro e parla di "ambizioni personali", per seguire le quali "ognuno si assumerà le proprie responsabilità". E' chiaro che il pensiero va subito alla corsa in vista di maggio 2024, quando scadrà il secondo e ultimo (a leggi vigenti) mandato di Nardella.

La Del Re era uno dei nomi in corsa per sostituirlo. A tutti, analisti e politici, il discorso di lunedì in consiglio comunale è sembrata una sorta di 'discesa in campo' verso la poltrona più ambita di Palazzo Vecchio. Forse aveva sottovalutato le conseguenze delle sue parole.

Cosa farà adesso? La sua corsa è bruciata? Qualche consigliere dem potrebbe seguirla? A lei molto vicini sono sicuramente l'ex segretario cittadino Pd Massimiliano Piccioli e il presidente della commissione ambiente Leonardo Calistri, oltre a qualche altra 'seconda fila'. Difficile che però appogeranno pubblicamente Del Re. "Ma l'ambizione fa brutti scherzi, vedi proprio quello che ha fatto Del Re", sibila più d'uno dentro al gruppo dem.

"Ognuno - ripete il sindaco Nardella -, si assumerà la responsabibilità delle proprie scelte. Io non posso tradire, fino all ultimo giorno di incarico da sindaco, il mandato ricevuto da miei cittadini. Lavorerò senza sosta perché l'amministrazione porti in fondo gli obiettivi del programma per la città".

Le deleghe all'urbanistica per il momento il sindaco le tiene per sé, in questa fase difficilissima dove si è appena aperto il lungo dibattito che porterà al voto finale, probabilmente a fine anno, sul piano operativo, che ridisegna la città del futuro. Del resto, la questione andava chiusa subito, per non prestare il fianco agli attacchi delle opposizioni e non acuire la crisi politica interna alla giunta, che sarebbe comunque tutta al fianco di Nardella (capitolo Meucci e Italia viva a parte).

"Pronto alle dimissioni"

"Non voglio perdere un minuto per il lavoro al piano operativo. Rassicuro tutte le forze economiche e sociali, il piano operativo va avanti con massimo impegno", si premura ancora di sottolineare Nardella. Ma su Palazzo Vecchio, anche se fuori c'è il sole, si addensano nuvoloni neri. Lo confermano le parole con le quali il sindaco chiude la conferenza stampa, prima di sgattaiolare via: "Voglio portare a termine il mandato, ma se non ci saranno le condizioni per farlo sono anche pronto a dare le dimissioni". Chi vuole giocare col fuoco, o con "ambizioni personali", è avvisato.

AGGIORNAMENTO ORE 19:44 - Replica di Del Re: "Da Nardella un pretesto per farmi fuori"

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