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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Nardella giura sulla Costituzione: "Grazie Renzi, Firenze riparte dal lavoro"

Il sindaco nella sua prima in Consiglio comunale da sindaco ha esordito ringraziando il premier. Poi alle opposizioni: "Non siamo qui per comandare, siamo qui per servire Firenze e i fiorentini. Decidere senza ascoltare è prepotenza"

Prima il giuramento sulla Costituzione con la fascia tricolore indosso, poi il saluto dal tono programmatico. Il ‘primo giorno di scuola’ del nuovo Consiglio comunale ha dato il là all’era Nardella. Giunta al gran completo, il sindaco nel mezzo, sotto lo scranno del presidente dell’assemblea, Salano dei Duecento tirato a lucido, con la nuova parete dominata da uno dei dieci arazzi che raccontano la storia di ‘Giuseppe Ebreo’, i trentasei banchi dei consiglieri: 24 alla minoranza, 12 all’opposizione. Il neo sindaco, nel suo primo intervento nell’aula consiliare, ha voluto innanzi tutto ringraziare il premier Renzi, esprimendo “la gratitudine mia e dell’intera città per la passione e dedizione con cui ha governato la città nei passati 5 anni. In lui riponiamo la nostra fiducia perché nel nuovo ruolo porti in alto il nome di Firenze e dell’Italia ridando voce a valori come la dignità, che serve disperatamente per uscire dalla crisi economica, civile e morale che ci attanaglia da troppo tempo”.

Nardella poi, visti i numeri della maggioranza che doppia la minoranza ha parlato di metodo: “Non siamo qui per comandare, siamo qui per servire Firenze e i fiorentini”. Auspicando, in questo, un confronto proficuo con i gruppi di minoranza che Nardella vuol coltivare anche con un assidua “presenza fisica in consiglio”. Il tutto senza dimenticare la distinzione dei ruoli, “di chi è maggioranza e al compito di governare. Abbiamo avuto questo grande successo perché ci è stato chiesto di proseguire il percorso di cambiamento che abbiamo avviato in questi ultimi 5 anni e che porteremo avanti con ancora più determinazione”. E di chi è minoranza, “con cui dobbiamo trovare opportunità e occasioni dalle quali poter trarre spunti costruttivi. Certo- e in questo il sindaco ha fissato i paletti del possibile dialogo- per far questo è indispensabile l’atteggiamento dell’opposizione” che “non attacca il sindaco e la maggioranza per parte presa e in modo fazioso. Se c’è il confronto, e questo è aperto e costruttivo, facciamo il bene di Firenze e non di noi stessi”.

PALAZZO VECCHIO, IL GIURAMENTO DI DARIO NARDELLA | VIDEO

Durante il discorso poi ha posto l’accento sulla partecipazione attiva: “Decidere senza ascoltare è prepotenza- ha spiegato a margine del dibattito in aula- ascoltare senza decidere è impotenza. La partecipazione dei cittadini non è soltanto un orpello, una cornice, ma il succo di un modo di vivere la comunità e di governare la città”. Anche se “un buon sindaco, una buona amministrazione, deve dimostrare di avere il coraggio, la determinazione, la forza di prendere decisioni dopo avere ovviamente ascoltato e condiviso le scelte e i percorsi con i propri cittadini”.

LAVORO – Infine “il problema e l’emergenza del lavoro prima di tutto. Firenze non è diversa dalle altre città. Penso ai lavoratori della Seves, con cui siamo riusciti ad ottenere la cassa integrazione; penso all’Esaote, ma anche ai risultati positivi che abbiamo ottenuto anche in passato come il salvataggio ed il rilancio della Richard Ginori. Avremo l’opportunità della città metropolitana, di cui il sindaco di Firenze sarà presidente. Un’opportunità perché si tratta di un’area vasta che ci consentirà di attrarre con più incisività gli investimenti internazionali e di mettere in campo un progetto per la formazione, la scuola e il lavoro che parta dai giovani senza lasciare per strada i meno giovani”.

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