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Nardella a capo della mozione Bonaccini. "Comunque vada restiamo nel Pd"

L'ufficializzazione del ruolo del sindaco nella corsa alla segreteria: "Non mi sono mai candidato, basta frammentazioni"

Il sindaco di Firenze Dario Nardella sarà "presidente e guida" della mozione Bonaccini nella corsa alla carica di segretario del Partito democratico. E' stato lo stesso Bonaccini ad ufficializzarlo ieri al teatro del Sale di Firenze.

"Per troppi anni il Pd non ha vinto le elezioni. Per fortuna, però, nella maggioranza dei comuni italiani abbiamo continuato a vincere o siamo tornati a vincere in nome e ragione di tante donne, uomini, ragazze e ragazzi che hanno raccolto il consenso di chi vive nella loro comunità. - ha spiegato il presidente della regione Emilia Romagna - Ne abbiamo tante e tanti e dobbiamo toglierli nella panchina in cui erano confinati per metterli a disposizione della nuova classe dirigente del Pd"-

"Abbiamo bisogno di leader forti, ma inclusivi", come Stefano Bonaccini, ha detto Dario Nadrella. "Fermo l'ipotesi che potessi essere candidato io alla segreteria del partito, perché la frammentazione dei nomi rischierebbe di indurci ad un confronto dispersivo mentre invece il profilarsi di personalità chiare, autorevoli, attorno al quale possono aggregarsi mondi del partito e della società civile, possano fare bene al congresso. Auspico un confronto aperto e costruttivo, che mette i progetti davanti ai nomi e sappia restituire credibilità ad un grande partito", ha aggiunto il sindaco di Firenze.

Stefano Bonaccini è "una persona in cui credo e che stimo. Saprà costruire una squadra vincente perché vogliamo vincere", ha proseguito Nardella. "Mi ha convinto nell'idea di fare un percorso insieme", dice Nardella prendendo la parola accanto al governatore al teatro del Sale, dietro di loro una bicicletta per simboleggiare la sfida comune di ospitare la partenza del Tour de France 2024 a Firenze e in Emilia-Romagna. 

La prima scommessa di Nardella sarà quella di "aggregare centinaia e centinaia di sindaci per un appello" in favore della candidatura di Bonaccini. E "parlerò anche ai sindaci civici", sottolinea il sindaco di Firenze, per "gettare un ponte" nei loro confronti. L'idea è quella di "spalancare le nostre porte a tutte le persone che si sentivano estranee al nostro partito".

Nardella, in un altro passaggio dell'evento, ha precisato che "qualunque cosa succederà" al congresso "rimango nel mio partito". Nessuna nuova scissione, dunque: un tema evidenziato anche da Bonaccini. Il Pd, ricorda ancora il sindaco fiorentino, "l'ho fondato 15 anni fa, ci ho creduto e oggi ci credo ancora di più. Chiunque sarà il segretario avrà il mio rispetto e il mio sostegno".

"Mi sono sentito rappresentato da una leadership come quella di Bonaccini" e "ho accettato il progetto che mi ha proposto: il cambiamento di tutto il gruppo dirigente, dalla A alla Z". Per Nardella occorre "costruire un partito dove non comandino le cordate di potere, ma dove siano riconosciuti i territori e la loro forza".

In questi ultimi giorni, ha concluso, "non ho cambiato idea, perché non mi sono mai candidato. Ho sempre detto che avrei preso una decisione solo dopo aver fatto una serie di iniziative, come ho fatto, sulle idee e i contenuti". 

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