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Italia Nostra: "Tutelare l'arte, no alle opere di Firenze in giro per il mondo"

"Basta mandare in giro opere d'arte più fragili del vetro" tuona l'associazione che si scaglia con la scelta di inviare 67 opere d'arte fiorentine a Pechino

"Rinascimento a Firenze. Capolavori e protagonisti". E' questo il titolo della mostra italiana inaugurata in Cina lo scorso 6 luglio per festeggiare il centenario della nascita del Museo Nazionale di Pechino. Una mostra imponente, con 67 opere arrivate da Firenze (nella foto L'adorazione dei Magi di Botticelli) e che proprio per questo sta facendo molto discutere.

E' Italia Nostra a suonare l'allarme di come vengono trattate le nostre opere d'arte. E lo ha fatto con una lettera inviata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, nonché al ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi e al premier Mario Monti. La lettera si apre con una serie di domande: "Quante opere vengono prestate ogni anno con l'autorizzazione del ministero? Quali e quante opere sono tornate danneggiate? Qual è stato il ritorno in termini economici e di prestigio culturale?".

"Attendiamo dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali riscontri precisi a queste richieste" spiega la presidente dell'associazione Alessandra Mottola Molfino nella lettera firmata anche da Salvatore Settis, Tomaso Montanari, Alessandro Nova, Francesco Caglioti.
''Chiediamo con urgenza una severa moratoria per quelle mostre che non hanno contenuti culturali - prosegue la presidente - che mettono a rischio le opere più preziose senza uno scopo serio e valido culturalmente, ma solo per fare mercato e spettacolo. Accompagnata da una discussione aperta e dall'adozione di un codice etico''.

Il riferimento, come detto, è proprio alla trasferta di Pechino di una serie importante di opere provenienti da musei statali e chiese fiorentine. "Si dovrebbe aver cura della tutela delle opere - prosegue nella lettera Mottola Molfino - e, invece, si mandano in lunghi e perigliosi viaggi pitture fragilissime, che non dovrebbero viaggiare per nessun motivo, e sculture in marmo che, come tutti sanno, sono più fragili del vetro".

Queste mostre, secondo la presidente dell'associazione, "sono anche uno spreco da tagliare: schiere di funzionari del MiBac accompagnano le opere; i trasporti e le assicurazioni raggiungono cifre vertiginose; i costosi cataloghi illustrati ripetono inutili banalità e studi più volte rimasticati". (da today.it)
 

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