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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Migranti, il presidente toscano Rossi si oppone alla sfida di Maroni

Dopo le dichiarazioni del presidente Roberto Maroni il governatore chiarisce: "La Toscana è disposta a fare la sua parte"

I migranti al centro delle polemiche. Non solo per gli sbarchi ma anche per l’accoglienza e la permanenza nelle strutture. Divisioni esplose da quando il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, ha portato un duro affondo contro i Comuni che accettano di accogliere i migranti. Pena "il taglio dei fondi". Una provocazione su cui Maroni ha trovato la sponda dei colleghi Luca Zaia e Giovanni Toti, rispettivamente presidenti di Veneto e Liguria. E sulla questione, portata avanti dall’esponente della Lega Nord, partito che proprio nelle ultime regionali ha riscosso un gran consenso in Toscana, entra in campo anche il governatore Enrico Rossi. Il presidente della Regione chiede infatti al Governo che la "questione migranti" sia condivisa a livello nazionale. Mettendo in campo quel modello di accoglienza già sfruttato in passato nella nostra regione: piccole strutture distribuite sul territorio, appoggiandosi a volontariato e con un forte ruolo degli enti locali. 

“L'ultimo colpo che si può assestare alle Regioni è quello di pensarle come staterelli che possono fare come credono, ognuno per suo conto – ha sottolineato Rossi, richiamando le affermazioni del presidente della Regione Lombardia - In questo modo si possono dividere solo le coscienze, senza risolvere i problemi, anzi, se possibile riuscendo persino ad aggravarli. Ed è questo che si ottiene alzano le barricate, magare per raccogliere qualche voto. A tutto questo bisogna rispondere con i valori dell'unità nazionale e di una reale solidarietà nei confronti di chi arriva ma anche d chi deve ricevere".

"Per questo, in un quadro di condivisione nazionale, la Toscana è disposta a fare la sua parte - ha aggiunto il presidente - per questo, anzi, chiediamo che il governo chiarisca il ruolo che i governi regionali possono svolgere, per sostenere e coordinare l'azione degli enti locali e delle prefetture. Quanto al modello toscano, ha funzionato e sta funzionando, a fronte dei poco più di 3 mila migranti che stiamo accogliendo, perché questi, non altri, sono i numeri che ci si trova di fronte. E se ci si chiede fino a che punto, e per quali cifre, potrà ancora funzionare: la risposta è semplice: i margini sono ancora ampi e prima di scegliere altre strade, da individuare certamente a livello nazionale, dovremo essere in grado di sfruttarne tutte le potenzialità".

Il ruolo delle Regioni nella gestione dell'accoglienza è al centro anche di una lettera che il presidente della Regione invierà in giornata al ministro dell'interno.

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