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Mercato di San Lorenzo: i banchini traslocano sotto il Vasariano

Degli oltre 80 banchi in sospeso 30 rimarrebbero in piazza del Mercato Centrale, 25 in Canto de' Nelli, una decina in via Sant'Antonino e quindici in Lungarno Archibusieri, nel loggiato sotto il Corridoio Vasariano

Per risolvere il rebus di San Lorenzo è cominciata una partita a Tetris: bancarelle a incastro in ordine sparso. La questione, infatti, potrebbe risolversi negando uno degli assunti del Renzi sindaco ma anche del Dario Nardella nella sua prima parte di mandato: i banchini che costeggiavano la basilica di San Lorenzo, in piazza del Mercato Centrale non ci stanno. Non c’entrano, non c’è verso, non c’è spazio, neppure ricorrendo all’effetto sardina. Non è un caso che oggi in quella piazza sono aperti la metà di quei 82 banchi e gli altri fermi nei depositi da gennaio.

Compreso l’assunto – e l’errore frettoloso –, dal vertice di ieri in Palazzo Vecchio tra commercianti, vicesindaco Nardella e assessore comunale alle attività produttive Sara Biagiotti, ha preso forma una prima “soluzione ponte”. Partendo da due paletti fissi, quelli piantati dall’amministrazione: “Mantenere piazza San Lorenzo sgombra dai banchi e garantire il passaggio del bus elettrico nella stessa piazza”.

Ora, il bussino approderà in Canto de’ Nelli (direzione Santa Maria Novella) a fine marzo. Solo allora potrebbe prendere forma lo ‘spezzatino’ dei barrocciai: una trentina resteranno in piazza del Mercato Centrale, una decina in via Sant’Antonino, venticinque circa torneranno – in modalità mono fila – lungo Canto de’ Nelli (dalle Cappelle Medicee fino a Borgo La Noce) e in piazza Madonna degli Aldobrandini.

Primo punto: per gli ambulanti piazza San Lorenzo rimarrà off-limits, così che i teloni dei banchi non dischiudano la bellezza della basilica. Concetto estetico dove si rifà alla distanza di rispetto dell’opera d’arte, politico visto che Renzi su questo punto aveva intavolato il grosso della discussione. Secondo: quest’ipotesi prenderà forma se non ci saranno problemi di sicurezza e di scorrimento per il bussino Ataf. Terzo, il progetto prevede banchini ex novo: volumi più raccolti, telo rigido, scomponibili.

VASARIANO - Tuttavia, così, non si arriverebbe alla quadratura della faccenda. Sì perché, anche con la nuova disposizione, i conti non tornerebbero. Al piano manca un pezzo, l’ultimo, quello che farà più discutere e che si è ricercato fuori del rione: il trasloco di una quindicina di banchi in Lungarno Archibusieri, proprio nel loggiato sotto il Corridoio Vasariano. In questo caso, per percorrere questa strada gli architetti Sergio Carini e Andrea Parigi, curatori dell’intero progetto, hanno disegnato un banco ad incastro, un “mobile su misura” come dicono questa mattina su Repubblica: alto poco meno della spalletta dell’Arno (circa 1,20 metri) lungo 3,70, largo come la colonna che sorregge il Vasariano.

Progetto che potrebbe rimanere solo sui rendering se il Comune non strapperà il sì della Soprintendenza pei i Beni architettonici di Firenze. Il faccia a faccia tra Nardella e la soprintendente Marino è fissato per l’11 marzo. Allora sapremo se il ‘risiko’ si sarà risolto. E tuttavia, ad oggi, la partita per il vicesindaco appare davvero in salita. “Lungarno Archibusieri non è un’alternativa possibile», aveva detto Alessandra Marino sul Corriere Fiorentino. Poco dopo gli aveva fatto eco Cristina Acidini, soprintendente al Polo museale fiorentino: “Le bancarelle sotto al Vasariano sono un motivo in più d’usura, quel portico va lasciato libero”. Che in fin dei conti è la stessa logica, la distanza di rispetto, che l’amministrazione vorrebbe applicare per il non finito di Michelangelo in San Lorenzo, dimenticandosene – visto che Nardella pare deciso a percorrere questa via – dentro il cuore della prospettiva del Vasari (con tanto di domanda: e chi vorrà affacciarsi sull'Arno?)

I disegni progettuali per il Mercato di San Lorenzo

Finita qui? No. Se la soluzione ponte verrà approvata in toto, chi beneficerà di questa nuova geografia del commercio per strada? Un conto è lavorare in piazza del Mercato Centrale, un altro sotto il Vasariano. Questione di business. Sul tavolo per adesso ci sono due soluzioni, conflittuali tra loro: la turnazione dei posti, una sorta di percorso itinerante degli ambulanti, dentro al mese, che permetta a tutti di affacciarci nei posti pregiati; oppure la graduatoria che premierebbe l’anzianità di licenza e la qualità dei prodotti venduti.

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