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Mercoledì, 29 Novembre 2023
Politica

Dopo Sguanci, ora Forza Italia vuole prendersi tutta Italia Viva: "Arriveranno in molti"

Il caso del consigliere regionale passato da Iv a Fi: "Le critiche? Mi chiedo come possono stare alleati di questo Pd"

"Ne arriveranno molti". Negli ultimi mesi, era spesso Matteo Renzi a pronunciare questa frase, in una campagna acquisti permanente ai danni del Partito democratico, a livello nazionale e a livello locale.

Ovviamente l'ex rottamatore non disdegnava arrivi da altri lidi, come dalla stessa Forza Italia: vedere, tra le altre, alle voci Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini. E a Firenze ogni volta che il nostro annunciava una conferenza stampa era un'occasione per sottolineare un nuovo arrivo dai dem: una volta il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, un'altra volta le consigliere comunali Felleca e Dardano, un'altra l'ex assessore al traffico Massimo Mattei.

Renzi, addirittura, dopo la morte di Berlusconi, era dato come il naturale erede dell'ex Cavaliere. In politica però, è noto, non si sa mai. E così lo scherzetto arrivato da Maurizio Sguanci, passato ieri con gli azzurri, potrebbe essere solo uno dei primi sgambetti in arrivo ai danni dell'ex rottamatore.

"Ci aspettiamo nuovi ingressi, anche a Firenze. Non entro certo nelle dinamiche interne agli altri partiti, ma è ovvio che in Italia Viva c'è molto malcontento", gongola Marco Stella, coordinatore regionale di Forza Italia e fino a ieri unico consigliere in Regione dei post berlusconiani. "Abbiamo raddoppiato, anche se certo non ci voleva molto", se la ride di gusto (prima era l'unico consigliere e ora farà invece coppia con Sguanci) alla prima conferenza stampa, questa mattina, con il nuovo arrivato. Maurizio Sguanci, appunto.

Quest'ultimo, eletto nelle fila del Pd a presidente del Quartiere 1 nel 2014 e riconfermato ad elezione diretta nel 2019, è poi passato in Italia Viva. Tra le fila renziane ha fatto il salto in consiglio regionale, mantenendo la poltrona al quartiere. E siamo all'oggi, con l'approdo in Forza Italia.

"Non traggo alcun vantaggio da questo passaggio. Ero in maggioranza e passo all'opposizione, è la prima volta che accade nella storia del consiglio regionale. Ero presidente di un quartiere e non lo sono più", snocciola Sguanci, abbronzatissimo come suo solito, annunciando di aver già rassegnato le dimissioni da presidente del Quartiere 1 (non da consigliere regionale, ça va sans dire).

"Una doccia fredda, non ne sapevamo niente", si sono sgolati i renziani, ieri, per tutto il giorno. Ricostruzione però smentita dal diretto interessato. "Cosa volete che dicessero? La realtà è un'altra, lo sanno tutti. Matteo (Renzi, ndr) sapeva da mesi della mia difficoltà a restare in un partito alleato di questo Pd. Il Pd doveva essere riformista ma con Schlein e compagni è tornato indietro. Io sì che resto riformista e Forza Italia è l'approdo per me più naturale. Mi ritrovo molto di più nei popolari europei che nel partito socialisto europeo guidato da questo Pd. Piuttosto - punge -, mi chiedo come fanno quelli rimasti (dentro Iv, ndr) a restare in un partito che di tale Pd è alleato".

Attacchi ai dem senza mezzi termini dunque: la nuova casacca sta già a pennello. E mentre in tanti sui social lo attaccano, lui si dice sicuro: "Dentro Iv tanti sono a disagio e in privato moltissimi, proprio da questo partito, condividono la mia scelta". Per Renzi, non buone notizie. Non solo il progetto di arrivare alle Europee alleato a Calenda sta fragorosamente naufragando, ma altri big di peso (Rosato?) potrebbero passare presto a Fi. Anche l'ex ministra Gelmini ci starebbe seriamente pensando.

"Anche in Toscana siamo attrattivi. Un mese fa a Prato, solo per fare l'ultimo esempio, è entrato Paolo Coscione (ex responsabile dei giovani renziani a Prato, ndr), poco dopo l'ingresso della coordinatrice di Azione. Una scia che continuerà", è la convinzione di Stella, che rimarca, per sottolineare la vicinanza di Italia Viva ai "valori del centrodestra", come a Massa il partito di Renzi appoggi il sindaco del centrodestra, vantando addirittura un assessore nella giunta Persiani.

Tornando a Sguanci, "per me è stata una scelta di campo", dice. I cronisti chiedono se per uno come lui, che pur avendo in passato elogiato Mussolini col solito refrain del "ha fatto anche cose buone" ha sempre rivendicato il suo essere antifascista, passare in un partito coalizzato con Fratelli d'Italia non sia una scelta incoerente. Sguanci non si scompone: "Se sono a disagio? Non più di quanto lo fossi ad appoggiare il governo Conte", replica secco. La 'casacca' meloniana, però, giura che non la prenderà mai. "Con tutto il rispetto, ma quella no". Per la fiamma nel simbolo c'è tempo. Quanto?

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