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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Legge di stabilità da cambiare: Cgil, Cisl, Uil in piazza a Firenze

Centinaia di partecipanti al presidio organizzato da Cgil, Cisl e Uil della Toscana per chiedere a governo e Parlamento la modifica della legge di stabilità

Ieri mattina in centinaia hanno preso parte al presidio in largo Annigoni organizzato da Cgil, Cisl e Uil della Toscana,  nell'ambito della mobilitazione decisa a livello nazionale, per chiedere al Governo di cambiare la legge di stabilità che, hanno detto i rappresentanti sindacali che si sono alternati sul palco, non dà risposte ai lavoratori, penalizza i pensionati, conferma la sottrazione ai lavoratori pubblici della contrattazione, non dà soluzioni agli esodati, lascia nell'incertezza su Cassa integrazione in deroga e speciale.

“Basta dire che non ci sono risorse per ridurre le tasse” ha detto il segretario generale della Cisl, Riccardo Cerza, nel suo intervento. “In Italia –ha aggiunto- ci sono 130 miliardi di euro di evasione fiscale, decine di miliardi di euro di sprechi e altrettanti di ruberie. Se se ne recupera almeno una parte ci saranno risorse più che sufficienti per abbassare le tasse a chi le ha sempre pagate tutte: lavoratori dipendenti, pensionati e imprese oneste. Solo così si rimetteranno in circolo le risorse indispensabili per rilanciare i consumi e far ripartire la nostra economia. Non mi sembra difficile da capire. Al Governo chiediamo di avere la volontà e il coraggio per farlo davvero.”
Cgil, Cisl e Uil chiedono in particolare che le risorse derivanti dal recupero dell'evasione fiscale e dalla spending review vadano automaticamente a ridurre il peso fiscale su lavoratori e pensionati.  E insistono sulla necessità di una risposta certa su ammortizzatori sociali ed esodati, sulla contrattazione nel lavoro pubblico, sulla rivalutazione delle pensioni.

“La legge di stabilità così com’è non va –ha spiegato Cerza- perché con essa non si danno risposte all’emergenza attuale, che è quella del lavoro e della pressione fiscale abnorme, e si lasciano insoluti i grandi nodi italiani, a cominciare dalla riforma istituzionale e della pubblica amministrazione, con i suoi sprechi e le sue inefficienze.”
Oltre a Cerza in piazza hanno parlato anche lavoratori e delegati e i segretari generali regionali di Cgil, Alessio Gramolati e Uil, Vito Marchiani.
 

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