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Manifestazione in bicicletta dei dipendenti Ataf, criticato il sindaco

Ieri la protesta di alcuni dipendenti Ataf dopo aver saputo del bando che porterà alla parziale privatizzazione dei servizi. Nannini: "Il privato punta a speculare sul servizio mentre quello che noi facciamo è rivolto ai cittadini"

“Sotto questo sole è bello pedalare si, ma c’è da sudare” cantavano qualche anno fa Baccini ed i Ladri di biciclette. Anche i dipendenti Ataf ieri hanno pedalato e sudato, ma hanno cantato poco. Con palloncini arancioni e le immancabili caricature del sindaco incollate sulle schiena, in sella alle biciclette i rappresentanti della Rsu e qualche dipendente hanno sfilato per le strade di Firenze; dalla sede di viale dei Mille ai comizi urlati sotto i finestroni di Palazzo Vecchio.

Dal volante dei bus ai manubri delle biciclette qualche differenza c’è, immutato è l’umore (sempre più nero) dei dipendenti e identici sono i “nemici”, Filippo Bonaccorsi, presidente Ataf, ed il sindaco di Firenze Matteo Renzi.
Se l’ambiente era caldo qualche settimana fa ora, dopo la scoperta della registrazione di Ataf Gestioni S.r.l. (dicembre 2010) e dei novantamila euro già stanziati per il bando che determinerà l’advisor che piloterà la cessione del 40% del pacchetto azionario verso un soggetto privato, è incandescente.

“Noi vogliamo capire chi ci sta prendendo in giro – dice Alessandro Nannini , coordinatore della RSU Ataf – se Filippo Bonaccorsi oppure Matteo Renzi. Siamo molto preoccupati perché sappiamo bene che una ditta di trasporto pubblico non può crescere con il privato; il privato punta a speculare sul servizio mentre quello che noi facciamo è rivolto ai cittadini”. Qualche piccolo disagio alla circolazione verso piazza della Libertà, ma senza grossi problemi, solo qualche colpo di clacson; da registrare qualche piccolo gesto di solidarietà da parte di alcuni cittadini.
“Non ci hanno fatto sapere nulla, nessun parametro, nessun progetto industriale – dichiara Massimo Milli di FiltCgil – per adesso non sappiamo neppure chi sti cercando di fregarci”. Insomma questa vicenda con toni chiaro – scuri e sempre più indecifrabili rischia di trasformarsi in una battaglia sindacale ad oltranza.

All’orizzonte infatti, oltre ai vari sit-in di protesta, iniziano a riparlare di un altro sciopero totale del servizio nel mese di maggio. Il secondo nel giro di due mesi. Sotto le mura di Palazzo Vecchio i sindacati hanno chiesto un incontro con il sindaco Renzi, senza riuscirci perché fuori ed impegnato in altre zone della città. A sostenere i sindacati ed i dipendenti Ataf sono scesi i consiglieri Tommaso Grassi e Ornella De Zordo che hanno dichiarato: “ieri in Consiglio non è stata accolta la nostra richiesta di avere una comunicazione dell’Assessore Falchetti che rendesse conto della registrazione, della nuova società ATAF Gestioni S.r.l. Nell'operato della Giunta sono mancate ancora una volta trasparenza e correttezza istituzionale”. La partita è lunga e spigolosa, il novantesimo è lontano, tutto può ancora succedere.
 
 

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