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Liberazione, scoppia la polemica: "Anpi non invitata sul parco a parlare"

In una lettera aperta i partigiani criticano in modo duro la gestione dell'amministrazione comunale sulle celebrazioni. Risponde la vice sindaca: "Comune orgoglioso della propria storia antifascista"

Scoppia la polemica sulla Liberazione. Un giorno di memoria e ricordo che nel suo 72esimo anniversario non ha però visto nessun partigiano parlare dal palco di Palazzo Vecchio. Perchè nessuno di coloro che ha combattuto prima dei rintocchi della Martinella, che sancirono la liberazione della città dal regime nazifascista, sarebbe stato invitato a dare la propria testimonianza sul palco. E' la stessa associazione a far presente l'incidente di percorso, un vero scivolone, in cui è incappata l'amministrazione.

Questa la lettera aperta dalla segreteria provinciale dell'Anpi rivolta direttamente al sindaco Dario Nardella
Signor Sindaco,
per la prima volta nelle ricorrenze della giornata della liberazione di Firenze dall’occupazione tedesca, nessun rappresentante dell’ANPI, erede dei partigiani che combatterono per la cacciata dell’esercito nemico, lasciando sul terreno, secondo le cronache, 205 morti e 435 feriti, è stato invitato a prendere la parola in ricordo di quella giornata, che meritò alla città la prima medaglia d’oro della storia repubblicana da parte del capo del Governo Ferruccio Parri.
Riteniamo incomprensibile e grave tale scelta, in primo luogo verso le partigiane ed i partigiani che hanno combattuto per la città di Firenze. Ricordiamo che, come stabilito da una recente sentenza del Tribunale Militare di Verona l’ANPI “è storicamente l’erede, in forma statutariamente riconosciuta, di tutti quei gruppi e formazioni che dal 1942-’43 in avanti hanno costituito centro di riferimento collettivo di grandissima parte della popolazione italiana, che animata dal medesimo sentimento di restituire al Paese libertà e democrazia, ha agito nelle più avanzate forme, anche non necessariamente armate. Di quei gruppi e formazioni l’Associazione è l’erede spirituale, stante l’identità dei fini”.
Vogliamo comunque credere che si sia trattato solo di uno sfortunato episodio ed auspichiamo che i rapporti tra l’ANPI e l’Amministrazione Comunale possano rimanere all’interno del buon clima collaborativo su cui reciprocamente abbiamo sempre contato".
 

Non si è fatta attendere la risposta di Palazzo Vecchio, che ha dedicato il giorno della Liberazione, con la consegna del Fiorino d'oro ai familiari, al partigiano scomparso Giorgio Pacini. "Il Comune di Firenze – precisa il numero due della giunta, Cristina Giachi -  è orgoglioso e fiero della propria storia antifascista e della medaglia d'oro conquistata durante la Resistenza. L'amministrazione non dimentica l'imprescindibile supporto dei tanti ragazzi partigiani che hanno dato vita e anima perchè la città e l'Italia tutta avessero di nuovo pace e libertà".  


Critiche fioccano anche dalle opposizioni. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale Silvia Noferi scrive: "Non permettere ai rappresentanti di ANPI di parlare in occasioni del genere è inammissibile e non crediamo si tratti di una svista ma di una volontà precisa di tacitare le voci autorevoli dei partigiani, soprattutto in questo "clima geopolitico nazionale che vuole cambiare la Costituzione".

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