Il popolo della Leopolda, i pregi e i difetti della tre giorni renziana | FOTO
Secondo giorno per la kermesse renziana alla Stazione Leopolda. Ecco cosa pensano i leopoldini della settima edizione
Una Leopolda molto giovane quella del 2016, tanti infatti sono i ragazzi che hanno scelto di passare il sabato parlando di politica e futuro durante il secondo giorno dell'evento.
36 i tavoli tematici che hanno riempito uno dei due saloni della Stazione Lopolda. Tematiche diverse che spaziano dal turismo ai cambiamenti climatici, dall'Europa all'Università, dalla violenza sulle donne (presente Lucia Annibali, la donna che nel 2013 fu sfigurata con l'acido) ai migranti.
Soddisfatti in generale i "leopoldini", anche se non mancano le critiche. "Poco curata la logistica. E' molto difficile riuscire ad ascoltare le risposte dei ministri e fare le domande se non si è seduti ai tavoli" queste le parole di due ventenni di Potenza che sono venute a Firenze proprio per la kermesse. "I tavoli dovrebbero essere organizzati sul palco, con un tempo massimo di parola e con microfoni che permettano a tutti di poter sia intervenire che capire".
La stessa critica è stata mossa da un gruppo di "fedelissime" della tre giorni, una signora afferma di aver partecipato a tutte e sette le edizioni, di trovarla sempre migliore, con sempre più giovani, ma con qualche angolo ancora da smussare.
Il poco spazio per sedersi ai tavoli e l'inevitabile brusio che si crea durante questi eventi sono i principali "malesseri" riscontrati tra i partecipanti anche se la sola idea di poter avvicinare i grandi personaggi della politica italiana crea una certa emozione. Molti avrebbero voluto porre domande ma non sono riusciti a prendere la parola, altri invece non sono neanche riusciti ad avvicinarsi al tavolo scelto. Se da un lato quindi la Leopolda si sta confermando un successo, dall'altro c'è chi ha dovuto scegliere tra il conquistare un tavolo nell'area ristoro o il cercare di avvicinarsi a politici e ministri.