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Leopolda 7: ministri ai tavoli di lavoro con i 'leopoldini' | FOTO

Piove all'avvio della seconda giornata, il corteo di protesta vuole sfilare nonostante il divieto

Fuori dalla stazione Leopolda, di buon'ora, i vigili urbani sono già al lavoro: multe a motorini ed auto tutto intorno alla kermesse renziana. "Tra poco li portiamo via", tuona una zelante vigilessa. Dentro, sale l'eccitazione dei 'leopoldini', il popolo di Matteo Renzi per antonomasia: ai 'tavoli di lavoro', in mezzo a loro, siedono anche i ministri.

Al tavolo 2 ('Legge di bilancio, crescita, occupazione, equità sociale'), c'è il potente ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan. C'è il sottosegretario Ivan Scalfarotto, che ha parlato già ieri sera dal palco sulle unioni civili, il ministro della Difesa Robrta Pinotti. Tra gli altri, si attendono i ministri Maria Elena Boschi (Riforme) e Paolo Gentiloni (Esteri).

I gruppi di lavoro sono 36, per altrettanti tavoli: dalla giustizia alla scuola, dai diritti delle donne all'Europa, dal cinema all'università, allo sport, alle infrastrutture. Non può mancare, è un classico della retorica renziana, 'Italia patria della bellezza'.

Su tutto domina la riforma costituzionale recentemente approvata: questa è la 'Leopolda del referendum', dalla quale parte la volata finale di campagna per il 'Sì' del presidente del consiglio verso il voto del 4 dicembre. Intorno alle 13 sul palco si materializza anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, dopo avere firmato, in mattinata con Renzi in Palazzo Vecchio, il Patto per Firenze: "Benvenuti alla Leopolda, il luogo dove le cose si fanno", il saluto del primo cittadino.

'Firenze dice No' ha annunciato un corteo di portesta in partenza alle 15. La questura ha vietato l'autorizzazione ma i manifestanti vogliono sfilare ugualmente.

MARIA ELENA BOSCHI - Il ministro per le riforme, che ha dato il nome alla modifica costituzionale sulla quale si voterà a dicembre, è salita sul palco all'inizio della sessione pomeridiana, annunciata dallo stesso Renzi, che per qualche minuto si è seduto ad uno dei tavoli dei 'conduttori': posizione dove era solito stare durante le prime edizioni, quando era sindaco di Firenze.

"Adesso smontiamo le bufale del 'No'", ha annunciato Boschi, 'conducendo' i 'lavori' per circa un'ora. Questo il format: sul grande schermo passano interviste a D'Alema, Travaglio, Di Battista, Di Maio e altri sostenitori del 'No'. Ragioni poi 'smontate' dai professori Stefano Ceccanti, Salvatore Vassallo, Francesco Clementi e Cesare Pinelli, del Comitato del Sì.

NARDELLA CONDANNA GLI SCONTRI - Mentre sul palco parlano ministri e professori, in città vanno in scena gli scontri tra manifestanti che vogliono sfilare "contro Renzi e contro la finta realtà raccontata da Renzi" e la polizia.

“Manifestare è un diritto, ma usare la violenza è inaccettabile. Va bene il confronto e il dissenso, ma mai minacciare le persone e usare la violenza, non è accettabile nella mia città e in un Paese democratico”, ha detto Nardella, salito sul palco intorno alle 17.

IUS SOLIS - Ha concluso la giornata odierna, poco prima delle 19, Deborah Serracchiani, vicesegretaria del Pd e presidente del Friuli Venezia Giulia. "Dpo la vittoria del 'Sì' il 4 dicembre dobbiamo approvare la legge sullo ius soli (il principio per cui chi nasce in Italia ha la cittadinanza italiana, ndr). Non è possibile che bambini che nascono qui si debbano sentire stranieri a casa loro. No a chi va di notte a fomentare la paura tra le persone”, ha sottolineato Serracchiani, alludendo chiramente ai fatti di Gorino.

RENZI - Domani alle 12, come da tradizione leopoldina (in orario che permette visibilità nei telegiornali dell'ora di pranzo) l'intervento più atteso: quello del capo del governo Matteo Renzi.

FOTO - Leopolda 7, secondo giorno: i ministri ai gruppi di lavoro con i leopoldini

Piazza San Marco, scontri tra polizia e manifestanti ©Gobo

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