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Legge elettorale, passa anche la norma salva-Verdini

Senza Ala il governo Gentiloni non avrebbe i numeri in parlamento. Nardella: “Noi con Verdini? Non è il momento di parlarne”

Il cosiddetto Rosatellum bis, la nuova legge elettorale, ha avuto il via libera anche dal Senato. Adesso manca solo la firma da parte del Presidente della Repubblica è sarà legge a tutti gli effetti. Come alla Camera, la riforma del sistema di voto è passata grazie al patto a quattro Pd-Ap-Fi-Lega a cui si è aggiunto anche il gruppo Ala di Denis Verdini. Il senatore fiorentino in aula ha rivendicato l’indispensabilità del suo gruppo parlamentare perché il governo Gentiloni continui ad avere numeri sufficienti a Palazzo Madama. “Nel dibattito sulla riforma elettorale sono stato tirato per la giacca, evocato, insultato, ma a chi mi insulta non rispondo perché voglio parlare solo di politica – ha detto Verdini al Corriere della Sera -. Ecce homo, potrei dire. Siamo pronti a votare testamento biologico e ius soli. Gentiloni non è riconoscente – ha detto – Renzi sì”. 

A parere di molti , giornalisti e politici (in primis Massimo D’Alema), se c’è un vincitore nel braccio di ferro sulla legge elettorale è Denis. Il suo gruppo parlamentare è nato al fine di sostenere il governo di larghe intese di Matteo Renzi ed è diventato incisivo per gli equilibri di Palazzo Madama.
La legge con cui voteremo il prossimo Parlamento è una sorta di Mattarellum rovesciato senza voti di preferenza: per il 36% i seggi saranno scelti con metodo maggioritario, il restante 64% con sistema proporzionale. Diventa obbligatoria l’alternanza di genere ma soprattutto anche i residenti in Italia potranno candidarsi all’estero. E’ questo l’articolo salva-Verdini.

Il politico fiorentino è stato condannato in primo grado a 9 anni di carcere per il fallimento del Credito Cooperativo Fiorentino. Verdini è stato coinvolto anche nelle inchieste legate alla cosiddetta P3, in particolare per quanto riguarda delle presunte irregolarità legate all'appalto per la Scuola Marescialli di Firenze. E' considerato da molti impresentabile per le prossime politiche ma da diverso tempo circola la voce che vorrebbe candidarsi per il Sudamerica nella circoscrizione estero. Fino a ieri però ciò non era possibile perché Verdini è residente in Italia. Ieri non ha sciolto il dilemma ai giornalisti che glielo chiedevano. Il Corriere della Sera racconta che Verdini stia trattando con il Pd "due o tre posti" garantiti per i suoi, tra cui il figlio Tommaso (che fa parte dei democratici da anni).

Subito dopo l’approvazione del Rosatellum è stato chiesto al sindaco di Firenze se nel futuro fosse possibile un’alleanza con l’ex berlusconiano. "Non è un punto su cui discutere ora – ha detto ai cronisti che glielo chiedevano -. Noi andiamo avanti per rafforzare il Partito democratico e per costruire una grande alleanza del centrosinistra". 
 

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