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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Tramvia: dalle banche 50 milioni di credito agevolato "senza garanzie pubbliche"

Tredici istituti bancari per "circa 1.500" esercizi commerciali e studi professionistici dislocati lungo i cantieri delle linee 2 e 3 della tramvia fiorentina. L'assessore Bettarini: "Il Comune chiama, le banche rispondono"

Un plafond da 50 milioni di euro dedicati a “circa 1.500” esercizi commerciali e studi professionistici dislocati lungo i cantieri delle linee 2 e 3 della tramvia di Firenze. Un fondo costruito da 13 istituti bancari presenti nell’area fiorentina (Monte dei Paschi di Siena, Banca di Cambiano, Chianti Banca, Cassa di Risparmio di Firenze, Cassa di Risparmio di Genova, Banca Federico Del Vecchio, Intesa San Paolo, Cariparma, Deutsche Bank, Banca Etruria, Unicredit, Banca Popolare di Vicenza e Bnl), declinato su una serie di “prodotti specifici, che solitamente non si trovano sul mercato” del credito. Con Palazzo Vecchio a far da regia all’operazione: “Il Comune ha chiamato- spiega l’assessore allo sviluppo economico, Giovanni Bettarini, durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa- e le banche hanno risposto: 13 istituti bancari che hanno partecipato mettendo in campo possibili soluzioni da mettere a disposizione in questo periodo sicuramente difficile per gli esercizi commerciali”.

Tradotto, un aiuto privato a chi si ritrova con i fatturati in sofferenza per via dei lavori utili alla realizzazione dell’infrastruttura. E’ proprio Bettarini a specificare il passaggio: “Una volta coinvolti gli istituti bancari, come Comune, su questo fronte, abbiamo finito il nostro compito. Da qui in poi si instaura un rapporto tra privati tra banche e commercianti”. Ragionamento che si fa più esplicito quando prende la parola il segretario della commissione Toscana dell’Abi, Giorgio Occhipinti: per questo strumento finanziario “non esiste un sistema di garanzie di natura pubblica”.

E’ proprio sulla logica delle agevolazioni private che si è strutturata la platea dei possibili beneficiari del fondo: “In pratica- spiega Bettarini- abbiamo lasciato immutati i criteri geografici rintracciati per gli sgravi della Tari”, con la novità che alle banche è stato girato un database arricchito anche dai nomi dei “professionisti” rimasti fuori dal pacchetto di aiuti contemplato nel bilancio di previsione 2015 di Palazzo Vecchio. A seconda dei “diversi prodotti studiati da ciascuna banca”, sottolinea Occhipinti, “si tratta di andare incontro prevalentemente ad esigenze di liquidità”. Al netto delle singole situazioni “pensiamo quindi a finanziamenti brevi da 12 mesi, su cifre tra 25.000 e 30.000 euro, con preammortamento più lungo e tassi agevolati”. 

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